US OPEN

Tennis, Us Open: Berrettini fa sognare poi cede in 4 set a Djokovic, che va in semifinale

Il romano vince il primo set poi il serbo numero uno del mondo si impone per 5-7, 6-2, 6-2, 6-3 e ora affronterà Zverev.

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Dura un set il sogno di Matteo Berrettini nella sfida dei quarti di finale degli Us Open contro Novak Djokovic. ll 25enne romano, n.8 del ranking e sesta testa di serie, comincia benissimo poi cede in quattro set al serbo numero uno del mondo per 5-7, 6-2, 6-2, 6-3 in 3h.26' di gioco. Ora per Nole, che replica il risultato contro l'azzurro nei quarti al Roland Garros e in finale a Wimbledon, in semifinale ci sarà il tedesco Alexander Zverev.

Novak Djokovic è a -2 dal riscrivere una pagina di storia attesa da più di 50 anni: quel Grande Slam che manca dai tempi di Rod Laver. Era il 1969. Per avvicinarsi a quel traguardo ci vogliono (ancora una volta) quattro set per avere la meglio contro Matteo Berrettini. Quattro set: come gli è già successo nelle due ultime precedenti gare a New York (e sempre in rimonta) contro Nishikori, Brooksby e come gli è capitato proprio nei confronti del romano negli Slam in questo 2021: prima ai quarti del Roland Garros e poi nella più recente finale di Wimbledon. Anche in quest’ultima circostanza l’azzurro vinse il primo set, ma poi dovette arrendersi negli altri tre. E questa notte il copione è stato molto simile: 5-7, 6-2, 6-2, 6-3 in tre ore e 30 minuti. Quarto scontro diretto su quattro aggiudicato dal serbo. Serve il miglior Berrettini di questo torneo (e probabilmente del 2021) per strappare il primo parziale al numero uno al mondo: 77 minuti di intensa lotta e un long set chiuso con enorme fatica, dopo quattro set point cancellati (di cui tre consecutivi), per 7 giochi a 5. Decisivo l’undicesimo game, dove la pressione in risposta del romano dà i suoi frutti e il futuro numero 7 al mondo conquista il break.

Da quel momento, esattamente come a Wimbledon, arriva l’“inevitabile” rimonta. Berrettini si permette di respirare; Djokovic cambia marcia. Seppur competitivo, Matteo non riesce a replicare lo stesso andamento dal primo punto del secondo set. Di contro, Djokovic, come se ne fosse consapevole, comincia a mostrare al romano quanto sia ancora dura la salita verso la gloria. Se in un’ora e 18 minuti Berrettini aveva chiuso con fatica il primo set, praticamente nell’esatto arco temporale successivo il serbo ne mette a referto due. Allo scoccare delle due ore e 48 minuti di gioco, infatti, il match è già saldo nelle mani di Nole. Nel quarto set Matteo Berrettini tenta senza successo di ritrovare il livello del primo parziale: sconfortato però nel punteggio e messo all’angolo da un giocatore a quel punto intoccabile, l’azzurro si arrende piuttosto velocemente. Novak Djokovic archivia la pratica completando così la prima delle sue ultime tre missioni: sconfiggere i tre più forti giocatori al mondo, in questo momento, su questa superficie. Adesso tocca ad Alexander Zverev, forse lo spauracchio più pericoloso per il sorpasso a Federer e Nadal sul numero degli Slam vinti (20) e per conquistare la targa de “Il migliore di sempre”.

"Ho giocato bene ma oggi si è visto perché è il più forte al mondo: non importa come stai giocando, lui fa semplicemente meglio". Al termine della sfida Berrettini rende onore a Djokovic: "Per quanto potessi giocare bene, lui ha continuato ad alzare il livello e ha fatto meglio. Ha meritato la vittoria, ho visto le statistiche: fanno impressione. Chiunque dopo un primo set dopo quello che abbiamo giocato avrebbe pagato con un po' di stanchezza. Lui invece ha preso energia da quel set, al momento non c'è molto che io possa fare. Da questa partita imparo molto e l'obiettivo è quello di essere pronto la prossima volta".

"Ho vinto un grande match, Matteo è un giocatore formidabile". Djokovic fa i complimenti al suo avversario. "Quando ho perso il primo set sono riuscito a dimenticarlo, a ritrovare la calma. All'inizio del secondo ho portato il mio tennis a un livello diverso. Sono stati i tre set migliori che ho giocato dall'inizio del torneo. Il tennis ci dà tante lezioni di vita e giocare in questo stadio è ogni volta una lezione nuova. Matteo ha davvero uno dei migliori servizi del mondo. Bisogna stare davvero attenti con lui".

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