Il presidente della Fitp: "Jannik ne uscirà più forte di prima, noi abbiamo saputo tutto solo il giorno prima"
Il caso doping che ha coinvolto Sinner, ufficialmente scagionato dopo essere stato trovato positivo al Clostebol, ha scatenato tante reazioni nel mondo del tennis. A dire la sua è stato pure Angelo Binaghi, numero uno della federazione italiana, schieratosi naturalmente dalla parte di Jannik: "Ci è andata molto bene, abbiamo preso un bello spavento - ha detto il noto dirigente a LaPresse -. Ma lui ne uscirà più forte di prima".
Spavento appunto, la stessa reazione che tanti appassionati di tennis italiani e non hanno provato dopo la notizia emersa nella giornata di martedì. Il tutto a poche ore dalla vittoria del torneo di Cincinnati da parte di Sinner. "Mi sembrerebbe strano se Nado o Wada dovessero fare ricorso - ha aggiunto Binaghi -. La vicenda è stata chiarita in modo limpido. Jannik è al di sopra di ogni sospetto. Credo che nessuno avrebbe scommesso una lira su un possibile caso doping di Sinner, avrebbero scommesso di più su una rapina in banca. Mi sembra torni tutto".
E ancora: "Lo rivedremo più forte di prima, credo che le ricadute psicologiche le abbia già avute in quei 4 mesi - il parere di Binaghi -. Le critiche dei colleghi a Sinner? Sono arrivate dai più cretini e i più frustrati, quelli che avevano più mezzi tecnici di Sinner a disposizione per diventare numero uno al mondo e che invece hanno fallito miseramente. Noi come federazione abbiamo saputo tutto l'altro ieri, il giorno prima della comunicazione. Ci ha avvisato solo il team di Sinner il giorno prima, nei rapporti di cortesia e di correttezza".