"Circuito Atp sempre più pesante e si gioca troppo? Io non direi. Prima questi tornei duravano una settimana, si giocava tutti i giorni e c'era più tempo di recupero tra un torneo e l'altro. Ora si giocano in 12 giorni ma hai un giorno di recupero tra un turno e l'altro. E' dunque vero che i tornei sono attaccati ma non giochi tutti i giorni e hai la possibilità di recuperare dopo ogni partita". Così a LaPresse l'ex tennista Stefano Pescosolido sul doppio Masters 1000 da dodici giorni e sulle condizioni meteo estreme di Cincinnati. "La scelta di 'allungare' i tornei è anche un discorso economico. Diluirlo in 12 giorni permette di guadagnare di più al torneo e ai giocatori perché i montepremi sono aumentati. Tutto questo va dunque valutato tra i giocatori e gli organizzatori dei tornei. I tennisti non si fanno troppo sentire? E' difficile, il tennis è uno sport individuale, alcuni ci guadagnano, altri meno", ha aggiunto. "Si potrebbero evitare di giocare alcune partite di sera ma ad esempio a Cincinnati essendoci molto caldo durante il giorno la sera c'è il rischio di temporali con conseguente rinvio delle partite. E se piove salta la programmazione. La finale di lunedì? E' un po' strano come quella al giovedì a Toronto. Ma se vuoi fare un torneo in 12 giorni non si può fare altrimenti", ha proseguito. Quanto al ritiro di Jannik Sinner nella finale di Cincinnati ha aggiunto: "Lì fa caldissimo, c'è tantissima umidità e percepisci ancora di più il calore, giocare alle tre di pomeriggio non è comodissimo e poi come in tutti i posti in America c'è tanta aria condizionata. E' successo quest'anno anche a Zverev, le condizioni sono sempre state difficili. Non credo che la programmazione di Sinner fosse sbagliata. Veniva dal torneo di Wimbledon. Se recupererà in fretta? Sì, dovrebbe passare presto", ha concluso Pescosolido.