Piove e fa freddo al centro natatorio Alberto Castagnetti di Verona. Un clima che riassume alla perfezione l'umore di atleti e tecnici dopo l'affair Tarantino. Chiara non c'è. L'atleta azzurra anche oggi non scende in vasca. Attende il futuro. Quello che sarà deciso dalle due inchieste partite in contemporanea dopo il presunto furto di un paio di boccette di profumi avvenuto all'aeroporto di Singapore. Un'inchiesta porta la firma delle Fiamme Gialle, società sportiva a cui appartiene la nuotatrice pugliese, l'altra della Fin, la Federazione italiana nuoto. Bocche cucite, dunque. A bordo vasca c'è Alberto Burlina, il tecnico vicentino che segue la Tarantino quando si allena a Verona. Piove, temperatura quasi autunnale, non oltre i 17 gradi, Burlina in maniche corte e bermuda ha l'immancabile cronometro in mano. Arriva il campione olimpico Thomas Ceccon e inizia il suo allenamento. Tutto come da routine. E anche l'interesse mediatico, ieri si sono avvicendati in piscina diverse testate nazionali e fotografi, sembra essersi spento. Nessuno rilascia commenti ufficiali, nessuna dichiarazione. Tutto tace e forse attorno a questa vicenda scende un definitivo silenzio. In attesa delle conclusioni delle inchieste ufficiali.