Un grattacielo con 140 grandini per arrivare fino a 27 metri, un po' di meno per fermarsi nella piattaforma dei 20. In gara 16 donne e 23 uomini senza paura, tre gli azzurri: e' tutto pronto a Singapore per i Mondiali di tuffi da grandi altezze, da domani a domenica. Le gare si svolgeranno al Palawan di Sentosa, appena fuori Singapore, per la prima volta con programma di quattro giorni, a pochi passi dal mare del nuoto di fondo che ha riservato 6 medaglie d'argento con Ginevra Taddeucci e Gregorio Paltrinieri protagonisti. L'Italia sarà rappresentata da Elisa Cosetti, Andrea Barnabà e Davide Baraldi al terzo mondiale, dopo Fukuoka e Doha. L'obiettivo è continuare a crescere ed entrare in finale, tra i primi 14 al mondo. "Si tratta di un progetto partito da lontano coi ragazzi che erano ancora minorenni - racconta il direttore tecnico, Oscar Bertone - Speriamo di poter raccogliere i frutti seminati nel corso di questo mondiale che arriva dopo una stagione costellata da infortuni che ne hanno interrotto la preparazione; però siamo certi che tutti daranno il 100%. E' cambiato il regolamento, pertanto abbiamo scelto di confermare il programma sulla base dei 4 tuffi e ripetere i liberi nei round successivi. L'obiettivo è arrivare in finale e poi giocarsela".
"Non c'è nessuna grande differenza eccetto per gli ultimi due tuffi che saranno eseguiti dai 14 finalisti - spiega il tecnico Alessandro De Rose, bronzo iridato a Budapest nel 2017 - I primi due giorni di gara gli atleti eseguiranno un tuffo obbligatorio e un libero; successivamente un intermedio e un altro libero. Sulla base dei punteggi si stilerà una classifica che consentirà di avanzare ai primi 14. In finale gli atleti eseguiranno un'altra volta i due tuffi liberi con il coefficiente più alto di difficoltà, i punti ottenuti si sommeranno a quelli conseguiti col primo e terzo tuffo, ovvero l'obbligatorio e l'intermedio". "I ragazzi - aggiunge De Rose - hanno lavorato duramente nei collegiali di Roma e Fort Lauderdale, prevalentemente confermano la loro routine con delle variazioni che vedremo nelle prossime stagioni. Uno step ulteriore per Barnabà che ha inserito un triplo mortale indietro con triplo avvitamento, quindi con un avvitamento in più rispetto all'anno scorso per un 0.6 in più di coefficiente. Il nostro obiettivo è sempre migliorare. Stiamo cominciando a provare le piattaforme gradualmente per arrivare alle gare senza rischiare".