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Milano-Cortina: Olimpia bagnata dalla pioggia attende la Fiamma

26 Nov 2025 - 09:53

È tutto pronto nel villaggio di Olimpia per la cerimonia dell'accensione della Fiamma: il cielo nuvoloso, e la pioggia che è caduta a tamburo battente fino a ieri, non hanno spento l'entusiasmo dei partecipanti. "Per noi greci è un motivo di orgoglio vedere radunate qui persone da tutto il mondo: anche in momenti così tristi, segnati dalle guerre, lo sport ci ricorda la bellezza dello stare insieme", racconta Michalis Trikoupis, con l'impermeabile sotto il braccio, uno dei tanti cittadini venuti fin qui dai villaggi vicini per assistere all'inizio della staffetta olimpica. Tra le stradine del villaggio di Olimpia, abitato d'inverno da non più di 700 persone, spuntano a ogni angolo le bandiere degli Stati del mondo, simbolo dello spirito olimpico di fratellanza. Tra le vie si incontra anche qualche scolaresca italiana, giunta fin qui per assistere all'evento. Pochi i turisti stranieri: quest'anno la cerimonia si svolgerà al chiuso, nel Museo archeologico, e tanti spettatori non potranno entrare visto lo spazio ridotto. Il cambio improvviso non ha però intaccato il fascino dell'appuntamento: la cerimonia si svolgerà, a partire dalle dieci e mezza italiane, nella suggestiva sala principale del museo, alle cui pareti sono esposti i frontoni che ornavano il tempio di Zeus a Olimpia. Ai due lati si possono ammirare la Corsa dei carri di Pelope e Enomao, e la Battaglia tra Lapiti e Centauri. Le sculture, in marmo pario, sono databili al 471-456 a.C. e vengono attribuite all'anonimo Maestro di Olimpia. Il tempio faceva parte del più famoso santuario del mondo antico dedicato a Zeus: il complesso comprendeva anche uno stadio, nel quale a partire dal 776 a.C. si svolgevano ogni quattro anni i più importanti fra i giochi panellenici.