"Al Tour '98 mi colpirono perche' ero amico di Chirac, simbolo della destra: ma nel 2013 sono stati resi noti i risultati dei controlli antidoping di quella edizione, su 180 corridori 100 erano positivi, Pantani, Ullrich e altri si' io no..:". Richard Virenque, ciclista francese sulla cresta dell'onda negli anni '90, rievoca cosi' in una lunga intervista a Marca lo scandalo doping che travolse la sua squadra, la Festina. Nel '97, Virenque ando' vicino a vincere il Tour, battuto da Ullrich. L'anno dopo, quello del successo di Marco Pantani, fu invece fermato dall'arresto del massaggiatore della squadra, Willy Voet, al confine col Belgio con una macchina piena di sostanze dopanti. Ne seguì un caso internazionale, fino all'esclusione delle squadra, di cui Virenque era capitano, dopo alcune tappe gia' corse. "Tutto è stato complicato dal contesto politico. Ero un ciclista strettamente legato a Jacques Chirac - racconta Virenque -. Nel 1997 Chirac era presidente della Francia e ci fu un cambio di potere: la sinistra, con Marie-George Buffett, entrò nel governo. Chirac, che mi apprezzava, aveva persino dichiarato pubblicamente che avrei vinto il Tour del 1998. Ero il beniamino della destra". Nel '98, prosegue il francese, "ero uno dei favoriti. Ma poi, alla partenza della corsa, scoppiò lo scandalo. Pur sapendo che si trattava di un problema strutturale del ciclismo, concentrarono la loro attenzione su di me. Perché, ripeto, ero il protetto di Chirac. Non mi hanno arrestato da nessuna parte - aggiunge Virenque -, ma a Corrèze, il paese di Chirac. È stato simbolico. La polizia mi ha arrestato proprio lì. Mi hanno tenuto in custodia tre volte, 72 ore ogni volta. E sono sempre risultato negativo. Non sono mai risultato positivo. Ma nonostante ciò, mi hanno interrogato come se fossi la mente di una rete di doping". Virenque sostiene che il giudice che si occupo' del suo caso fu condannato anni dopo per corruzione, e parla di "caccia alle streghe" e " macchinazione politica per attaccare l'entourage di Chirac". "Mi hanno ricattato. Mi hanno detto che se avessi parlato, se avessi confessato, tutto sarebbe andato meglio. E così ho fatto. E poi, anche se non sono stato condannato, mi hanno sospeso per un anno".