"Oggi contavo su Massimo - dice Antonella Palmisano -, che ha fatto un ottimo lavoro. È stato stupendo tornare a gareggiare dopo quindici anni nella mia Puglia, per la prima volta da atleta importante. La gara era importante soprattutto per raccogliere dati e per mettere in pratica il protocollo di mobilità passiva che avevamo preparato per il periodo di pausa tra le due frazioni: la sensazione della gamba alla ripartenza della frazione successiva è stata molto positiva". Palmisano e Stano hanno gareggiato con un dispositivo intorno alla coscia per misurare il quantitativo di ossigeno che il quadricipite femorale riesce a catturare: in sostanza quanta 'benzina' arriva al muscolo.