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Sci alpino, Slalom Madonna di Campiglio: vittoria storica per Yule, deludono gli azzurri

Lo svizzero ripete la vittoria del 2019: è il quarto a centrare il bis in due anni consecutivi. A podio Kristoffersen e Noel, Moelgg 9°, Vinatzer 13°

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Daniel Yule si aggiudica lo Slalom di Madonna di Campiglio bissando il successo dell'anno scorso: è il quarto nella storia a riuscirci. La grande impresa dello svizzero arriva dopo una gara stupenda e combattutissima, che vede Henrik Kristoffersen arrivare secondo a +0.15 e Clement Noel terzo a +0.25. Alexis Pinturault chiude 5°, un po' di delusione dagli azzurri: Manfred Moelgg è 9°, Alex Vinatzer 13°, Stefano Gross addirittura 27°.

Jan Ingemar Stenmark, Alberto Tomba, Henrik Kristoffersen e da oggi Daniel Yule. Il ventiseienne svizzero scrive il suo nome nella storia dello sci prendendosi una vittoria in Slalom tanto importante quanto prestigiosa: è infatti per lui la seconda consecutiva sulle nevi di Madonna di Campiglio, dopo quella del 2019. E come abbiamo visto, l'elenco dei fuoriclasse che c'erano riusciti prima di lui è ristretto e composto da veri e propri mostri sacri della disciplina. Il merito di Yule è anche quello di andare a vincere una gara aperta e molto palpitante, come dimostrato dai distacchi ridottissimi che caratterizzano le prime posizioni (i primi sei sono racchiusi in appena 85 centesimi). C'è da aggiungere che il mitico Canalone Miramonti, che ospita la tappa, offre un tracciato decisamente insidioso. Tanto che sono in tanti a vivere una prova a due facce: c'è chi fatica nella prima parte e recupera nella seconda, chi fa il contrario. Ebbene: Yule non sbaglia un colpo e va a vincere.

Prevale di un'incollatura (15 centesimi) su un gigantesco Kristoffersen, che rispetta quanto detto in precedenza: la sua manche è strepitosa, ma il finale non è perfetto. Esattamente l'opposto di quanto accade a Clement Noel, terzo dopo la vittoria di Zagabria e letteralmente impressionante nel tratto conclusivo. Ma il rivale norvegese lo domina nella parte iniziale. Non mancano le sorprese: il campione olimpico Myhrer inforca, lo stesso accade a Ramon Zenhäusern che stava disputando una prova da primo posto. Il boato di delusione dagli spalti testimonia la grande sportività del pubblico trentino, che tanto si aspettava dai portacolori dell'Italia che invece hanno raccolto ben poco.

Un vero peccato, tra l'altro, dato che a superare la tagliola della prima manche erano stati in sei (11° Vinatzer, 16° Moelgg, 18° Razzoli, 21° Maurberger, 25° Gross, 26° Tonetti). Nessuno di loro, però, riesce a trovare lo spunto giusto per centrare l'impresa. Alla fine il migliore del lotto azzurro si rivela Manfred Moelgg, che chiude 9° con un distacco di 1.39 da Yule. Non va invece oltre il 13° piazzamento l'attesissimo Alex Vinatzer, particolarmente in difficoltà nel primo tratto e incapace di recuperare tutto il proprio ritardo in un finale filante. Più attardati gli altri: buono il 16° posto di Simon Maurberger, Tonetti chiude 24° mentre sono senz'altro più deludenti le prove di Giuliano Razzoli e Stefano Gross (rispettivamente 26° e 27°, su 28 classificati).

In virtù di questi risultati Pinturault si prende la testa di una classifica di Coppa del Mondo combattutissima (il francese è a 475 punti, Kilde a 474, Kristoffersen a 471). Quarto, a 454, rimane Dominik Paris.
 

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