LA RISPOSTA

Spagna, Moreno risponde a Luis Enrique: "Se non avessi proseguito il suo lavoro, non sarebbe qui ora"

L'ex ct ha risposto in conferenza stampa: "Ha detto cose ingiuste, non so perché mi abbia fatto fuori. Sarei dovuto restare fino a dopo l'Europeo"

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La bufera intorno alla nazionale spagnola si è alimentata di un nuovo capitolo. Dopo le accuse di "slealtà" mosse da Luis Enrique nei confronti dell'ex ct della Spagna durante l'assenza di Lucho, Robert Moreno ha risposto in conferenza stampa: "Accuse ingiuste, il presidente federale mi disse che sarei stato il ct fino a dopo l'Europeo e ancora oggi non so perché Luis Enrique mi abbia fatto fuori. Ha detto cose che non mi merito". Inoltre una rivelazione: "Se non avessi accettato di prendere il suo posto quando dovette fermarsi per i problemi che conosciamo, oggi non sarebbe lui il ct della Spagna".

Le parole di Luis Enrique in conferenza hanno provocato una reazione forte dell'ex ct, e suo ex vice, Robert Moreno che ha voluto rispondere alle accuse di slealtà convocando a sua volta una conferenza stampa in cui ha spiegato, senza permettere domande, la sua versione dei fatti.

"Ho voluto convocare urgentemente questa conferenza per non far passare troppo tempo dopo che sono stato attaccato in maniera ingiusta, per questo voglio dare tutte le informazioni e la mia parte della storia. Prima di tutto però voglio ringraziare Luis Enrique per i nove anni passati insieme, ho imparato tantissimo da lui. Ringrazio anche i giocatori che ancora oggi mi hanno scritto. Ora però elencherò i fatti per far capire meglio la situazione, anche se di certo non è quello che avrei voluto".

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"Dopo la rinuncia irrevocabile di Luis Enrique, il 19 giugno il presidente della federcalcio spagnola mi ha chiamato per dirmi che il progetto era nelle mie mani fino a dopo l'Europeo. Io non ho detto ok fino a quando non ho avuto il permesso da Luis Enrique attraverso Joaquin. Ho dovuto fare un passo avanti e l'ho fatto ed è chiaro che se non lo avessi fatto, oggi lui non sarebbe il ct della Spagna perché avrebbero scelto un altro ct".

"In un primo incontro mi disse che avevo fatto quello che dovevo fare e che era orgoglioso del grande lavoro fatto. Poi è successo quello che è successo in famiglia e una settimana dopo sono andato a trovarlo per confortarlo e dargli il mio sostegno. In quell'occasione gli ho detto che se avesse deciso di tornare, mi sarei fatto da parte comunque, ma mi disse che contava su di tutti nello staff tranne che su di me. Lì mi chiesi cos'avessi fatto di sbagliato. Poi si passa a Cadice quando per la prima volta ho intuito che avrebbe voluto tornare alla guida della Spagna".

"Siccome sono una persona fedele e corretta - ha continuato Moreno - dissi a Molina che avremmo dovuto concordare la mia uscita di scena. Ancora adesso non so perché Luis Enrique non mi voglia con sé e non so se lo saprò mai. Neanche nella sua conferenza l'ha spiegato. Io sono il primo a essere contento che Lucho sia tornato e spero che questa Spagna possa vincere l'Europeo, ma mi ha etichettato con due cose brutte che non ho. Ora non vedo l'ora di tornare ad allenare".

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