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Lo spagnolo della Ducati si prende il titolo iridato grazie al secondo posto alle spalle del compagno di team Bagnaia
di Daniele Pezzini© Getty Images
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Marc Marquez è campione del mondo della MotoGP: grazie al 2° posto nel GP del Giappone lo spagnolo della Ducati ha conquistato il suo settimo titolo iridato nella classe regina, il nono complessivo nel Motomondiale, eguagliando così Valentino Rossi e diventando il primo nella storia a riuscire a conquistare la classifica piloti a oltre cinque anni di distanza dall’ultimo trionfo, che risaliva al 2019. La gara è stata dominata da un rigenerato Francesco Bagnaia, che nonostante qualche problema al motore e le continue fumate dallo scarico ha così completato la doppietta dopo la vittoria nella Sprint di sabato scrollandosi di dosso una stagione da incubo. Terzo posto per la Honda di Joan Mir, che è tornato sul podio a quattro anni di distanza dall’ultima volta.
È arrivato dunque a Motegi l’epilogo, sancito dall’aritmetica, di una stagione da padrone assoluto dell’asfalto e in cui il trionfo finale non è mai stato davvero in discussione: sempre a podio nelle Sprint tranne a Misano (14 vittorie in 17 gare), appena due passaggi a vuoto nei GP (ritiro a Austin e 12° posto a Jerez), con 11 successi complessivi. Numeri da capogiro quelli di Marc, grazie ai quali ha piegato la resistenza del fratello Alex, che ha alzato bandiera bianca con un sesto posto dietro alla coppia italiana formata da Marco Bezzecchi su Aprilia e Franco Morbidelli su Ducati VR46 (rispettivamente 4° e 5°).
Per Pecco un weekend da protagonista assoluto dopo tante difficoltà, che per altro non sono mancate neanche a Motegi viste le nuvole di fumo bianco che uscivano dallo scarico della sua Desmosedici ogni volta che la moto era in piega. Dopo diversi giri di apprensione, il meritato trionfo che allontana i fantasmi del passato e rinnova le speranze per il futuro.
Gara un po' più complicata invece per Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio, in zona punti ma solamente 11° e 13°. Ritiro per motivi tecnici dopo pochi giri invece per Luca Marini.