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LE PAROLE

MotoGP, Ezpeleta non dimentica Rossi: "Gli ultimi due anni è stato sottovalutato"

Il patron di Dorna: "Devo solo dirgli grazie"

29 Gen 2022 - 15:28

"Valentino Rossi non poteva correre fino all'età di 60 anni. Nello sport, l'età conta più o meno a seconda di quello che fai. Valentino ha allungato la sua carriera quanto ha ritenuto necessario. Penso che gli ultimi due anni siano stati sottovalutati, perché la gente ha visto gli altri. Ma Valentino, a Valencia, è arrivato 10°, a meno di un secondo da un ragazzo che ha vinto con una prestazione e un record bestiale". Così Carmelo Ezpeleta, ceo della Dorna, torna a parlare dell'addio di Valentino Rossi alla MotoGP nel corso di una intervista a Marca. "L'unica cosa che posso dire a Valentino è grazie per quello che è stato e non posso chiedergli di allungare di più la sua carriera", ha aggiunto.

"Ha comunque un piede nel Mondiale, con una squadra, e quello che ha fatto è fantastico: creare la scuola di Tavullia, l'Accademia", ha detto ancora. Guardando al futuro della MotoGP, Ezpeleta ha però chiarito: "A noi è successo più volte. Tutti dicevano: 'Cosa accadrà quando gli americani non ci saranno? Cosa accadrà quando Doohan se ne sarà andato?' Siamo sempre ripartiti perché il campionato è molto importante. È più importante di ogni altra cosa".

L'erede designato di Valentino Rossi per molto è Marc Marquez, che non sembra però essere ancora al cento per cento. "È diverso. Valentino è passato più volte da Honda a Yamaha, da Yamaha a Ducati e da Ducati a Yamaha perché riteneva che fosse la migliore possibilità per lui. Non ha niente a che fare con quello. Marc è stato costretto a rallentare perché ha avuto un incidente - ha spiegato - che ha recuperato l'anno scorso e poi la diplopia, dovuta a un altro incidente. Non è paragonabile".

Infine sul rapporto con la F1, Ezpeleta ha detto: "Con la F1 abbiamo interessi comuni; altri divergenti. Lavoriamo insieme per migliorare le cose che sono comuni a noi e agli altri, ognuno facendo il meglio. Penso che il fatto che la F1 stia andando bene sia un bene per noi e anche il contrario". 

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