GP GIAPPONE MOTOGP

Miller firma la prima del 2022. Disastro per Bagnaia, Binder e Martin a podio

Per il pilota australiano si tratta del primo successo stagionale

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Jack Miller vince il Gran Premio del Giappone davanti a Brad Binder e Jorge Martin. Si ferma solo ai piedi del podio la gara di Marc Marquez che era scattato dalla pole position si tiene dietro l'altra KTM factory di Miguel Oliveira e la Ducati VR46 di Luca Marini. Gara da dimenticare per Francesco Bagnaia che cade all'ultimo giro mentre stava attaccando Fabio Quartararo per l'ottava posizione e vede il suo ritardo dal francese salire a diciotto punti. Nono posto per Enea Bastianini. Nessun punto iridato per Aleix Espargarò, scattato dai box con la seconda moto a causa di una panne elettrica durante il giro di ricognizione.

Gran Premio del Giappone dolce e amaro al tempo stesso per la Ducati che trionfa sul circuito di casa della Honda con Jack Miller ma accusa la pesante battuta d'arresto di Francesco Bagnaia. L'australiano in uscita da Borgo Panigale vince il suo primo GP stagionale e lo fa davanti al pilota (Brad Binder) che sarà nel 2023 il suo compagno di squadra nel team ufficiale KTM, mentre Pecco finisce a terra nel tentativo di strappare l'ottavo posto al suo rivale nella corsa al titolo Quartararo. Gara anomala, questo sedicesimo appuntamento stagionale, con i candidati al titolo a lottare tra di loro nella parte bassa della top ten e gli outsiders a caccia delle posizioni del podio. Per Bagnaia una battuta d'arresto che mette fine alla sua straordinaria serie recente (quattro vittorie ed un secondo posto).

© Getty Images

Con la fine dell'estate, finisce insomma un periodo d'oro ma ci sono tutte le possibilità di rimediare poiché - come anticipato - nemmeno il Diablo ha fatto scintille in Giappone: salgono a diciotto i punti di vantaggio di Quartararo su Bagnaia (219 a 201), che però ne mantiene sette su Aleix Espargarò, tradito dall'elettronica della sua Aprilia nel giro di ricognizione e costretto a scattare dalla corsia box, in coda a tutti, dopo un acrobatico cambio di moto. Lo spagnolo chiude sedicesimo, alla soglia della zona punti (che manca per la prima volta quest'anno!) ed ora staccato di venticinque punti da Quartararo, mentre il suo connazionale e compagno di squadra Maverick Vinales porta a casa un buon settimo posto davanti a Quartararo, Bastianini (brillante ad inizio GP nell'ennesimo corpo a corpo ma in calo nel finale) ed a Marco Bezzecchi che chiude la top ten, per il terzo GP consecutivo però battuto da Luca Marini con l'altra Ducati VR46, a Motegi miglior dei piloti italiani con il sso posto negli scarichi della KTM di Miguel Oliveira. Davanti ad entrambi c'è Marc Marquez che era scattato dalla pole position messa a segno sull'asfalto bagnato della vigilia.

© Getty Images

Come lui stesso aveva previsto, il Cannibale non è mai stato in lotta per la vittoria ma - partito dalla pole - ha tenuto botta senza particolari cali sulla distanza, chiudendo la gara ai piedi del podio... che non t'aspetti: Miller, Binder e Martin. Per l'australiano in procinto di cedere la sua Desmosedici a Bastianini, di tratta della quarta vittoria nella premier class dopo la prima (ormai lontanissima) del 2016 ad Assen con la Honda e l'uno-due dello scorso anno a Barcellona e Le Mans. Sul podio Jack trova come detto il suo prossimo compagno di squadra Binder che migliora il quarto posto di Aragon e strappa nel finale il gradino di mezzo a Martin.  Da parte sua, quest'ultimo salva il bilancio Pramac nella domenica anonima di Johann Zarco che scattava dal centro della prima fila ma non è andato al di là dell'undicesima casella della classifica. Merita un applauso anche Oliveira che chiude la top five e sigilla on una performance tuta sostanza l'ottima domenica della KTM tra presente e... futuro. Quello che non ha più - in MotoGP - la Suzuki. Un amaro GP del Giappone d'addio per la Casa di Hamamatsu: a fuoco la GSX-RR di Takuya Tsuda (sostituito di Joan Mir), ritirata poco oltre metà distanza quella di Alex Rins, che era stato autore di un ottimo scatto al semaforo (da diciottesimo a decimo alla fine del primo gioro) ma tradito da una prdita di pressione di uno pneumatico. Briciole di punti iridati per gli Pol Espargarò ed Alex Marquez  (dodicesimo e tredicesimo con le Honda HRC ed LCR) e per Franco Morbidelli e Cal Crutchlow, quattordicesimo e quindicesimo con le Yamaha Monster e RNF. Resta invece a secco Fabio Di Giannantonio, diciassettesimo al traguardo.

 

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