L'ottavo appuntamento iridato è l'ennesimo passaggio-chiave nella stagione del tre volte iridato
di Stefano Gatti© Getty Images
Dopo due "passaggi a vuoto" (si fa per dire) a Le Mans e a Silverstone (peraltro limitati al GP full distance), la premiata ditta Fratelli Marquez punta ad impadronirsi di nuovo del centro della scena nel Gran Premio di Aragona del weekend in avvicinamento. Prima di Johann Zarco (in Francia con la Honda LCR) e di Marco Bezzecchi (in Inghilterra con la Aprilia factory), ad interrompere lo strapotere di Marc (soprattutto) e Alex Marquez era stato il solo Francesco Bagnaia, vincitore ad Austin. Proprio la tappa texana (o meglio il successivo Gran Premio del Qatar) aveva segnato l'inizio di un'involuzione nella performance di Pecco che fino al GP delle Americhe era riuscito a tenere in qualche modo la scia del proprio compagno di squadra e del pilota del Team Gresini. Da lì in avanti però la mancanza di feeling tra il pilota italiana e la sua moto si è fatta via via più evidente e grave, tanto che l'ottavo appuntamento iridato è giù un "dentro o fuori": per la corsa al titolo e forse anche per la prosecuzione del rapporto tra Bagnaia e Ducati Corse, al di lè della naturale scadenza (2027) dell'attuale contratto che lega il tre volte campione del mondo alla Casa di Borgo Panigale. Le tre gare di giugno (Aragon subito, il Mugello e poi Assen nella seconda metà del mese) sono altrettanti passaggi obbligati per un rilancio necessario, anzi inderogabile.
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Nel paddock intanto già si parla di un imprevisto rimescolamento delle carte per il 2026. I dubbi di Martin (la visita di controllo di inizio settimana ha avuto esito incoraggiante) e quelli di Bagnaia "aprono" a possibili clamorosi sviluppo nel mercato piloti. Yamaha, Aprilia e Honda (che intanto ad Aragon non sostituirà Luca Marini, schierando il solo Joan Mir) sono possibili alternative (tutte e tre a loro modo allettanti) per il futuro di Pecco oltre l'attuale stagione. Honda insomma torna a fare gola grazie ad un trend in "lenta" ascesa: con le moto ufficiali ma soprattutto con quella LCR di Johann Zarco. Vincitore nel GP di casa e poi brillante protagonista a Silverstone, il francese arriva ad Aragon da quinto della classifica genere con 97 punti, solo uno in meno di Franco Morbidelli che al Motorland spagnolo ha vinto cinque anni fa il GP-bis nel Mondiale-Covid. Bagnaia occupa la terza casella con 124 punti, vale a dire 48 in meno di Alex Marquez (secondo a quota 172) e 24 meno di Marc Marquez, capofila del ranking con 196. Pecco insomma è "distante" quasi due vittorie piene da Marquez Jr. e quasi tre dal "Cannibale" che lo (Imprevedibilmente) ha fin qui messo all'angolo alla guida della sua stessa moto.
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Ducati sbarca ad Aragon con una doppia ferita da rimarginare: due gare già dal podio alto! Marquez Sr. da parte due riparte dal doppio successo (GP full distance e Sprint Race) di dodici mesi fa che gli aveva permesso di tornare al successo ad Alcaniz dopo il poker vincente consecutivo 2016-2019, seguito nell'ordine dalle vittorie di Alex Rins (Suzuki), dello stesso Bagnaia (2021) e di Enea Bastianini (Ducati Gresini) nel 2022, mentre il già citato Morbidelli si era imposto nel GP-bis di cinque anni fa e nel 2023 il Motondiale aveva disertato il Motorland a causa dell'introduzione (in realtà già quest'anno disattesa) della rotazione tra non più di tre circuiti spagnoli per stagione (gli altri sono ovviamente Jerez de la Frontera, Barcellona e Valencia).