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Roma, hai visto che Schick? Il ceco è il quarto bomber di Germania per media-gol

L'attaccante, in prestito al Lipsia, è a nove reti in 18 partite di Bundesliga: solo Haaland, Lewandowski e Werner viaggiano a ritmi più alti

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Alla Roma lo hanno aspettato due anni, ma il vero Patrik Schick non si è mai presentato all'appuntamento. Né la gestione di Eusebio Di Francesco né quella di Claudio Ranieri sono state in grado di mettere al centro del progetto l'attaccante preso per poco più di 40 milioni dalla Sampdoria, investimento per cui parte della tifoseria ancora accusa l'ex ds Monchi. Mandato al Lipsia in prestito con diritto di riscatto, Schick si è però ritrovato e sta diventando una pedina fondamentale nello scacchiere di Julian Nagelsmann.

I numeri parlano chiaro: in 18 partite di Bundesliga (di cui meno della metà giocate da titolare) l'attaccante ha segnato nove gol, per la media di una rete ogni 116', la stessa della stella del Borussia Dortmund Jadon Sancho. Schick è attualmente la quarta punta per media gol in Germania: davanti ha solo tre fenomeni come Erling Haaland (un gol ogni 76'), Robert Lewandowski (83') e il compagno di squadra Timo Werner (96'). Il bottino maturato al Lipsia è già superiore a quello di due anni romanisti messi assieme: in caso di riscatto, a Trigoria si mangeranno le mani o si accontenteranno dei soldi derivanti dalla cessione?

Se prevale la seconda ipotesi, tanto vale sciorinare qualche altro numero: la società giallorossa, che ha già incassato 3,5 milioni per il prestito, ne vedrà entrare altri 28 (29 se i tedeschi si qualificano alla prossima Champions League), andando comunque a ottenere una plusvalenza importante per l'effetto degli ammortamenti. E dire che Schick ha iniziato la stagione a fine novembre, dopo che nei primi mesi era stato tartassato da problemi alla caviglia. Poi, lentamente, ha ingranato e per Nagelsmann è sempre più complicato rinunciarci. Il ceco sta cominciando a mettere nel repertorio anche il colpo di testa, arma che a Genova non avevano mai visto e che a Roma è stata usata molto a singhiozzo: dal gioco aereo sono infatti arrivate quattro delle nove reti con il Lipsia, l'ultima delle quali a Colonia, importantissima nel successo in rimonta per 4-2 che ha riportato la squadra della Red Bull al terzo posto in campionato.

Con quell'altezza (187 cm), rinunciare al colpo di testa sarebbe stato sciocco, ma certamente il punto forte di Schick è il dialogo nello stretto. Il gioco di Nagelsmann, che riduce l'importanza del modulo e lascia molto spazio all'inventiva dei singoli, è ideale per lui: scambi veloci, combinazioni palla a terra e, perché no, puntare l'avversario alla ricerca della superiorità numerica. Schick ha un bagaglio tecnico importante e per sfruttarlo deve essere libero di esprimersi. Lo aveva capito Marco Giampaolo alla Sampdoria (13 gol nella stagione 2016-17), non altrettanto Di Francesco e Ranieri, che hanno cercato di adattare il calciatore a un'idea tattica, piuttosto di fare il contrario. Certo, Schick le occasioni in giallorosso non se l'è giocate bene.

I tifosi gli rimproverano ancora un clamoroso gol fallito nel recupero a Torino contro la Juventus, ma magari meritava un'altra chance. Soprattutto ora che Dzeko ha 34 anni (due più di Nagelsmann...) e un ingaggio pesante fino al 2022, mentre Kalinic (anche lui in prestito con diritto di riscatto) non pare il titolare adatto a una squadra che vuole tornare competitiva ai massimi livelli. La palla adesso è del Lipsia: con questo Schick è più facile che l'affare vada in gol.

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