IL CASO

Nessuno va oltre il prestito: così Eriksen non può lasciare l'Inter

Tanti club interessati ma sinora nessuna offerta d'acquisto per il danese che possa convincere i nerazzurri

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Una cosa è certa: così non può continuare. Eppure, come capita in molti matrimoni comuni, la consapevolezza di una conclamata idiosincrasia non è di per sé sufficiente per condurre a un immediato divorzio. E questo è quanto sta succedendo anche tra l'Inter ed Eriksen. Immaginare un lungo futuro assieme è comunque difficile: non è scattato il feeling, non si è vista la scintilla, la distanza tra le parti è sempre più palese. Prima di tutto, quella tra il giocatore e il tecnico: Conte ci ha provato - non è assolutamente corretto dire che non lo abbia fatto - ma i tentativi (non pochi)  non sono mai stati fruttuosi. Eriksen ha avuto le sue chance e se le è sempre giocate in malo modo. Distanze caratteriali e linguaggi calcistici diversi. Magari non inconciliabili, i prossimi due mesi potrebbero regalare sorprese, ma distanze che adesso hanno portato anche la proprietà a valutare una cessione del danese. Questo è sicuramente un cambio di prospettiva importante da parte di Suning (sino a un paio di mesi fa Steven Zhang era totalmente contrario all'ipotesi) ma di per sè non basta perché ciò che manca è una offerta concreta che possa portare alla separazione.

Insomma, sinora per Eriksen sono arrivate solo manifestazioni di interesse interlocutorie o tutt'al più proposte di prestito, ipotesi che l'Inter non vuole prendere in considerazione. Dal Dortmund al Tottenham, dal Real Madrid allo United, i grandi club europei non hanno smesso di considerare il danese un ottimo centrocampista, ma questo non si è tradotto in una offerta concreta. L'Inter, che a gennaio ha pagato il giocatore 27 milioni, è pronta a sedersi a un tavolo di trattativa solo per una cessione definitiva che frutti una plusvalenza che assieme allo sgravio dello stipendio assicuri poi un margine d'azione in entrata. Per Kanté? Può essere. Attenzione però a De Paul, un giocatore che non infiamma forse la fantasia dei tifosi ma che è estremamente congeniale al gioco di Conte. Senza contare che, il costo nettamente inferiore dell'argentino, garantirebbe spazio per operare anche in attacco. Perché una punta, a gennaio, è una necessità evidente per questa Inter.

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