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Il Milan cambia strategia e punta sull'allenatore italiano: anche Gasp e Sarri nel listone

Rispetto al recentissimo passato sembra che la proprietà rossonera voglia virare su un tecnico d'esperienza del nostro Paese

30 Apr 2025 - 09:55
 © Getty Images

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Sergio Conceiçao non ha tutti i torti. La stagione è stata difficile, lui è arrivato a cavallo del nuovo anno solare e ha fatto il possibile vincendo subito una Supercoppa e trascinando un Milan, non propriamente in grande salute, in finale di Coppa Italia con un bonus da appendere al petto come una medaglia: aver umiliato, nel risultato, l'Inter nella semifinale di ritorno. Eppure, un giorno sì e l'altro anche, si parla del suo successore. Probabilmente si deve abituare alle logiche della Nazione in cui si è ritrovato ad allenare, magari in Portogallo è diverso, anche se è facile dubitarne...

Resta il fatto che il casting per l'allenatore della stagione 2025/'26 prosegue con un'intensità inferiore solo a quella per il direttore sportivo. Sempre che, alla fine, si decida davvero di arricchire la società con questa nuova figura. E' sicuramente complesso fare previsioni, visto che fino a poco tempo fa si pensava che la guida tecnica rossonera dovesse per forza avere un passaporto diverso da quello italiano. Ora le cose sembrano cambiate e, da quello che riporta la Gazzetta dello Sport, la dirigenza rossonera sarebbe decisa a puntare su allenatori di esperienza e di formazione nazionale. 

Da tempo si parla di Allegri, che ha il vantaggio di essere un ex e di non avere impegni contrattuali. Dall'anno scorso c'è la suggestione Conte, capace di un nuovo miracolo sportivo piazzando il Napoli in testa alla classifica ma con l'incognita di quale possa essere il suo futuro, tra il pensiero di proseguire con De Laurentiis e la pazza idea di un ritorno alla Juventus. Mancini, nonostante il passato interista, è un profilo istituzionale che intriga. Eppure, nelle ultime ore, ci sono due nomi che sembrano balzati in pole position. Uno è quello di Gasperini, che non ha intenzione di rinnovare con l’Atalanta ma che non ha delle concrete alternative, da quando si è spenta l'eco del possibile approdo alla Roma. L'altro è Maurizio Sarri. Sciolto da qualsiasi vincolo contrattuale, dopo aver risolto, poco più di un anno fa, il rapporto con la Lazio, l'ex allenatore di Napoli e Juve è tornato in prima fila nelle ipotesi rossonere. Anche la scorsa stagione si era parlato di lui per il dopo Pioli, prima di virare su Lopetegui prima e Fonseca poi. Suggerito da Sacchi a Berlusconi già nel 2015, poi scartato per idee che puntavano sul collettivo non soltanto come proposta di gioco, Sarri è tornato alla ribalta perché, oggettivamente, sa costruire squadre senza grandi pretese in sede di mercato e, se trova la rosa giusta, è in grado di regalare sprazzi di calcio esteticamente rilevanti. Sa anche vincere, anche se qualcuno se lo è dimenticato. L'ultimo scudetto della Juventus porta la sua firma e, l'anno prima, ha sollevato l'Europa League alla guida del Chelsea. E' l'unico allenatore italiano in attività, insieme ad Ancelotti, ad aver conquistato titoli nazionali e internazionali alla guida di club. E, a proposito di Carletto, ci sarebbe anche la suggestione romantica di un suo ritorno, ora che è certo che non guiderà più il Real ed è saltata la trattativa con il Brasile. Difficile però competere con la super offerta che arriva dall'Arabia, anche se al cuore non si comanda. 

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