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IL RITORNO

Allegri verso il ritorno al Milan? Dallo Scudetto al primo colpo all'addio nella nebbia col Sassuolo

Quindici anni dopo la prima volta Max Allegri può tornare sulla panchina del Diavolo. Un binomio che divide ancora oggi i tifosi

di Max Cristina
28 Mag 2025 - 23:10
 © Getty Images

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L'immagine di Massimiliano Allegri inondato di champagne a festeggiare con Ibrahimovic sul campo dell'Olimpico (foto) è tutto ciò che i tifosi del Milan si auspicano, il primo pensiero alle voci di un possibile ritorno sulla panchina rossonera del tecnico livornese. Era il maggio 2011 e il Diavolo aveva appena conquistato il suo 18° scudetto grazie alla tattica di Allegri sì, ma anche alle giocate di Robinho, Boateng e tutti gli altri. Quello è stato il punto più alto dell'avventura del tecnico alla guida del Milan in un rapporto che, a partire dalla stagione successiva con lo scudetto perso dopo un duello con la Juventus, è andato logorandosi fino all'esonero nel gennaio 2014.

Oggi, undici anni dopo quella nebbiosa trasferta contro il Sassuolo persa 4-3, Allegri è visto come l'uomo giusto per tirare fuori il Diavolo dai propri inferi fatti di un ottavo posto in campionato, la sconfitta in finale di Coppa Italia e il mancato accesso alle coppe europee. In attesa che il ritorno di fiamma si possa trasformare in qualcosa di più serio, ripercorriamo gli anni del primo matrimonio.

STAGIONE 2010-2011: SCUDETTO ALL'ESORDIO

Nel giugno 2010 Massimiliano Allegri è stato presentato come nuovo allenatore del Milan, prelevato dal Cagliari per prendere il posto di Leonardo e del suo "4-2 fantasia" capace di produrre tante partite spettacolari, ma pochi onori. Nonostante le tante partenze affrontate al suo arrivo, la dirigenza rossonera nelle ultime ore di mercato riuscì a mettergli a disposizione due colpi da novanta: Zlatan Ibrahimovic e Robinho, colpi poi risultati chiave.

Al primo colpo e alla prima esperienza su una panchina di un grande club Allegri vinse subito lo Scudetto: il 7 maggio 2011, con due giornate di anticipo e con la doccia alcolica sul campo dell'Olimpico, il Milan si laureò campione d'Italia a sette anni di distanza dalla volta precedente.

Quel Milan si impose lasciando da parte il 4-3-3 di riferimento dello stesso Allegri e riproponendo la figura del trequartista alle spalle del tandem Ibrahimovic-Robinho, per la precisione Kevin Prince Boateng. Un ruolo e una posizione interpretata più con fisicità che con la classica tecnica dei numeri 10, una mossa che sparigliò le carte.

DAL 2011 AL 2014 TANTI ALTI E BASSI

Nelle due stagioni e mezza successive allo scudetto vinto, con una Supercoppa Italiana conquistata nell'estate 2011 contro l'Inter, il Milan di Massimiliano Allegri ha vissuto di alti e bassi che ne hanno logorato il rapporto con buona parte della tifoseria, spesso spaccata - come lo è ancora oggi nel commentare un suo possibile ritorno.

Nel 2011/12 se in Europa Allegri riuscì a portare il Milan fino ai quarti di finale di Champions, battendo anche 2-0 nella gara d'andata il Barcellona prima di crollare al Camp Nou, in campionato si arrese alla prima Juventus di Conte nella famosa stagione del gol fantasma di Muntari nello scontro diretto. A fine anno fu costretto suo malgrado a vedere la società rivoluzionare la rosa con gli addii a giocatori importanti e a fine ciclo come Nesta, Gattuso, Inzaghi e via dicendo sommati a quelli di Ibrahimovic e Thiago Silva, ceduti per fare cassa al Psg.

Con queste condizioni nel 2012/13 il Milan disputò una prima parte di campionato disastrosa, riuscendo poi a risalire fino al terzo posto con un girone di ritorno di altissimo livello grazie anche all'arrivo a gennaio di Mario Balotelli. I campanelli d'allarme però non lasciavano ben sperare e, infatti, la stagione successiva fu un disastro e culminò con l'esonero nel gennaio 2014.

IL PALMARES DI ALLEGRI DA ALLENATORE DEL MILAN

In tre stagioni e mezza alla guida del Milan, questi sono i risultati di Massimiliano Allegri in Serie A:

  • 1 Scudetto
  • 1 Supercoppa Italiana
  • 1 secondo posto
  • 1 terzo posto

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