Serie A "gattopardista": cambiare tutto per non cambiare nulla

Un mese di mercato ha portato pochi volti nuovi tra i titolari. Scatenate le ultime della classifica

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La sessione invernale del calciomercato è ormai un ricordo per le squadre di Serie A. Dopo un mese di trattative più o meno estenuanti, che hanno fruttato una cinquantina di trasferimenti in entrata, la parola torna - finalmente - al campo. Tanti nomi, pochi titolari nuovi sulla carta: dei nuovi arrivati solo Dzemaili si sta ritagliando da subito un ruolo da protagonista. Per gli altri bisogna scomodare le rivoluzioni di Benevento, Verona e Crotone.

Se al ritorno in campo delle squadre tutto vi sembrerà più o meno com'era, non preoccupatevi. Del resto la sessione invernale del mercato si è confermata come quella del "ciapa no", soprattutto nella parte della classifica. Tante chiacchiere per nulla, tanto per Pastore all'Inter quanto per l'esterno d'attacco al Napoli, che fosse Younes o Politano. Una nuova "vecchia" Serie A, che ha visto Juve, Napoli e Milan immobili sul mercato, l'Inter ritoccare qualcosa con Lisandro Lopez e Rafinha, così come Roma e Lazio con Silva e Caceres. Un aiuto per fare numero per il momento, niente di titolare.

Per il primo nome eccellente in grado di far la differenza da protagonista bisogna scorrere fino alla dodicesima posizione del Bologna con Blerim Dzemaili. Lo svizzero è tornato dal prestito ai Montreal Impact, restando nella famiglia Saputo, e al ritorno in rossoblù ha subito recuperato posizione da titolare e feeling con il gol. Un'arma in più per Donadoni, come per pochi altri. Ballando nel limbo appena sopra la zona retrocessione, infatti, le squadre non hanno cambiato fisionomia, e dei nuovi arrivi pressoché nessuno si prenderà il posto da titolare da subito, se non Babacar che proverà a mettere in difficoltà Iachini al Sassuolo.

Discorso completamente opposto, invece, per le ultime squadre in classifica. Dal Benevento al Crotone, passando per Verona e Spal i volti nuovi nell'undici titolare sono stati una presenza tangibile. La rivoluzione principe è stata quella sannita di De Zerbi che potrà contare, per ora con scarsi risultati, su un attacco tutto nuovo con Guilherme e Djuricic, ma anche sull'esperienza di Sandro a centrocampo e la fisicità di Tosca e Billong in difesa nonché di Puggioni tra i pali. Poi il Crotone di Zenga, che sul mercato ha cercato qualità con Benali e Ricci, e il Verona che con Matos e Petkovic ha provato a trovare quei gol in più che per ora il solo Vukovic, difensore, ha trovato. Infine la Spal, con l'innesto di Kurtic a centrocampo e Cionek in difesa, per sprintare nella corsa salvezza.

Tentativi importanti, a volte disperati. Con il rischio palese di cadere nel più classico gattopardismo: "Cambiare tutto per restare come prima". Quella sì che non sarebbe una bella notizia.

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