L'amministratore delegato bianconero ha scartato l’ipotesi di riportare in Italia Brozovic e Kessie
di Andrea CocchiC'era una volta il vecchio osservatore, spesso ex giocatore del club, che faceva relazioni sulle caratteristiche dei giocatori da comprare. Destro, sinistro, colpo di testa. Poi sono arrivate le videocassette, i cd o le chiavette usb con le immagini di chi ti interessava. E così potevi pescare anche un terzino dell'Angola o un trequartista uzbeko. L'evoluzione della specie, però, ha creato l'algortitmo. Nel calcio, dicesi algortimo "lo strumento che analizza enormi quantità di dati per supportare le decisioni, principalmente nello scouting e nell'analisi delle prestazioni".
C'è chi non potrebbe vivere senza. Il neo amministratore delegato della Juventus Comolli, per esempio, è un grande fan. "Non dobbiamo avere paura di associare i dati al calcio, altri lo fanno ma non vogliono che voi ne parliate. Sono stato identificato negli anni per questo motivo. La mia ossessione è cercare di vincere ma anche come migliorare con i dati, come rafforzare questa cultura. Con questa ossessione che ho per migliorare ogni singolo giorno. Bisogna avere un vantaggio competitivo con gli altri, per farlo occorre usare i dati. Utilizzare i dati per poter avere un vantaggio competitivo", così si è espresso all'inizio della sua esperienza bianconera.
Poi succede, come spiega Tuttosport, che anche l'algoritmo possa essere interpretato. La Juve sembrava intenzionata a muoversi sul mercato arabo per riportare in Italia qualche elemento tra gli ex della Serie A che avevano deciso di svernare in Saudi League. Nella fattispecie Brozovic e Kessie, elementi che avrebbero potuto dare un contributo importante in un settore, il centrocampo, che ha oggettivamente bisogno di qualche rinforzo. Invece, grazie alla tecnologia, si è scoperto che l'intensità del campionato arabo è incomparabile con quella della Serie A e che quindi, chiunque dovesse fare il percorso inverso tornando in Italia, non avrebbe le qualità necessarie per poter competere ai più alti livelli. O forse è solo perché gli stipendi, da quelle parti, sono incompatibili con i nostri. Ma è meglio dare la responsabilità all'algoritmo...