La questione panchina in casa bianconera è tutt'altro che definita: di sicuro c'è solo la presenza del tecnico croato negli Usa
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Nei giorni in cui tutto alla Juve è in discussione, c'è una sola certezza: al Mondiale per Club in panchina ci sarà Igor Tudor. E pensare che sino alla mattinata di lunedì, era esattamente l'opposto. Il tecnico che aveva riportato i bianconeri in Champions, salvando la stagione con la vittoria a Venezia, aveva infatti salutato tutti a missione compiuta, con un pizzico di rabbia. L'indomani però la retromarcia del suo agente con la precisazione che, come da contratto, negli Usa ci sarebbe stato il tecnico croato: solo uno sfogo, insomma, tutto rientrato.
Negli Usa, comunque, come allenatore a scadenza, nonostante la conquista del quarto posto avesse fatto scattare in automatico la clausola prolungamento fino al giugno 2026. Ma c'era Conte all'orizzonte, infatti. Il grande ritorno fissato per metà luglio, giusto dopo il meritato riposo post-scudetto napoletano. E invece... Invece Conte non torna, così è, così pare, così sarà dopo l'attesa ufficialità della sua permanenza a Napoli: Antonio deve ancora comunicare il suo sì ma il rilancio di De Laurentiis pare proprio aver fatto centro.
E dunque si torna dal via: la certezza è Tudor che viaggerà negli Usa con un contratto per l'anno che verrà in tasca. Che possa restare, poi, continua a essere altra storia. Di certo non lo farebbe da prima scelta, ma la storia è piena di ripensamenti di successo. Ma se proprio di ripensamenti dobbiamo parlare, fare il nome di Gasperini non è proprio una bestemmia: è vicinissimo alla Roma, ma il richiamo di casa ha pur sempre una sua straordinaria forza attrattiva. C'è chi ha sussurrato poi ancora quello di Mancini, qualcun altro ha aggiunto Palladino. Ma siamo già oltre, nel pieno di elucubrazioni calcistiche. Di certezze, al momento, ce n'è una sola. Piaccia o non piaccia.