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Marotta porta l'Inter nel futuro: "Seguiamo Frattesi e Scalvini. Inzaghi resta al 100%"

L'ad nerazzurro sul tecnico: "Mai pensato, nemmeno per un secondo, di sostituirlo". E su Lukaku: "Restiamo alla finestra"

22 Mag 2023 - 21:16

Lo sguardo è rivolto al futuro, ben sapendo che l'immediato presente può rappresentare un salto nella storia dell'Inter. Intervistato ai microfoni di Radio Anch'io Sport su RadioUno, Beppe Marotta, ad nerazzurro, fa il punto della situazione analizzando la stagione in corso e proiettandosi nel domani. A partire dal mercato dove, dice, Scalvini e Frattesi "sono due giovani molto, molto interessanti ma ce ne sono altri. Il calcio italiano è espressione di talenti veramente puri. Sono due elementi seguiti da tanti club, non nascondo che anche l'Inter ha messo loro gli occhi addosso. Poi bisogna conciliare questa visione con una negoziazione che dev'essere portata avanti, in questo momento siamo fermi".

E ancora: "Bisogna perseguire la strada della valorizzazione del prodotto italiano, è obbligatoria. Il calcio italiano può esprimere grandi valori sia a livello di giocatori, che di allenatori, arbitri e dirigenti. Certo, gli investimenti più importanti sono nei centri di formazione, è scontato che il rapporto fra Federazione e singoli club, che è già ottimo, deve essere ancora più forte. I talenti in Italia ci sono e sono talenti che possono competere con i loro pari età in tutta Europa", aggiunge.

Dai giocatori che potrebbero arrivare a quelli che già sono in rosa e che si proverà a confermare. A partire da Lukaku: "Romelu ama la maglia che indossa, si trova molto bene all'Inter. Questi sono aspetti fondamentali, questa sua voglia di stare con noi. Ma è in prestito fino al 30 giugno. Rientrerà al Chelsea e non sappiamo cosa succederà a livello tecnico in quel club. In questo momento siamo alla finestra". 

Certamente ci sarà ancora Inzaghi alla guida della squadra: "Non si può valutare una stagione semplicemente da una partita. Anzi, il fatto di arrivare in finale di Champions è un motivo di grandissimo prestigio e valore, anche per l'allenatore e quindi anche per Inzaghi, che la merita ampiamente. La valutazione che abbiamo fatto di conseguenza è estremamente positiva".  "C'è stato un momento in cui le cose non andavano bene e quindi è evidente che il dibattito all'interno della società era più forte e diretto - spiega -, ma sempre nell'ambito di critiche propositive. Inzaghi però ha dimostrato di essere non solo all'altezza del suo ruolo, ma anche di saper ricondurre la stagione su una strada di grande positività. Il suo lavoro è positivo e viene da tutti riconosciuto all'interno del club". E ancora sul tecnico nerazzurro: "Quest’anno non abbiamo mai pensato, nemmeno per un secondo, di sostituirlo - ha detto più tardi a Rai Italia -  È riuscito a rafforzare la sua posizione grazie anche alle prestazioni della squadra che sono frutto della sua guida tecnica. La sua conferma, espressa in percentuale, è pari al 100%. È e sarà il nostro allenatore anche il prossimo anno".

Ovviamente il focus è tutto per la finale di Champions e la sfida al City: "Più forte del Barcellona o del Real affrontati in finale ai tempi della Juve? Affrontammo quelli che erano l'espressione del calcio più forte. In questo momento il CIty rappresenta una grande potenza calcistica, non solo dal punto di vista del fatturato, attestandosi sui circa 800 milioni. Così hanno un potere d'acquisto notevolissimo per poter comprare giocatori di altissima rilevanza: a mio avviso hanno i migliori giocatori in Europa, hanno una rosa di grandissimo valore. Ma tutto questo ci fa avere delle fortissime motivazioni".

Infine un pensiero a Spalletti e al Napoli: "Spero per il bene del calcio che continuino (Spalletti e De Laurentiis, ndr) a lavorare insieme, sono due valori aggiunti del nostro calcio. Il fatto che si separino genera un po' di amarezza. Poi le cose non le conosco, è giusto rispettare ogni valutazione che i due decideranno di attuare. Hanno fatto una grandissima impresa, bisogna riconoscere loro il grande merito di aver riportato lo scudetto a Napoli, frutto di programmazione, grande competenza e grande professionalità".

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