Il club ha valutato la proposta di Jorge Mendes: l'attaccante spagnolo ha poi lasciato il Psg per l'Aston Villa
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E' rimasto Frattesi, è arrivato Zalewski al posto di Buchanan, è stato acquistato Sucic che vestirà il nerazzurro a giugno. Mettiamoci pure l'uscita di Palacios, mandato a fare esperienza a Monza, e il mercato invernale dell'Inter è presto detto. Vero è che a gennaio operano i club che devono riparare gli errori estivi (mercato di riparazione, appunto) e colmare le lacune presenti in rosa, e l'Inter che tallona il Napoli in campionato e in Europa ha chiuso la prima fase di Champions centrando il quarto posto in classifica sta marciando a ritmi ottimali, ma l'umore odierno dei tifosi nerazzurri non è dei migliori. Il punto è questo: difesa, centrocampo e fasce sono reparti completi, ben assortiti, forti. Nulla da dire, anzi. Ma l'attacco, il reparto d'attacco nel suo complesso, suscita perplessità e preoccupazioni, in una stagione ancora lunga, complicata, stracolma di impegni probanti. Insomma, dietro Thuram e Lautaro, magnifica coppia degna di un top club europeo, c'è il vuoto. O quasi. I dati, i numeri, sono chiari: Taremi non ha sinora reso come si sperava al momento del suo arrivo e giunti a febbraio i soli tre gol realizzati sono più di una mezza sentenza. Correa, dopo il cameo novembrino a Verona, è sparito, nuovamente vittima dei suoi cronici infortuni. Arnautovic è un uomo spogliatoio, amato da tutti i compagni, ma quando utilizzato, fisicamente e tecnicamente, ultimamente non è stato all'altezza di quanto richiesto a un attaccante di una squadra di vertice. Si poteva quindi fare di più? Anzi, si doveva fare di più? La risposta dei tifosi nerazzurri è affermativa, perentoria. E anche la società è parsa conscia della situazione, tant'è che è stata valutata la disponibilità avanzata da Jorge Mendes di portare a Milano Marco Asensio. Ipotesi che Marotta e Ausilio hanno preso in considerazione, accantonata poi però di fronte all'impossibilità di cedere uno tra Correa e Arnautovic e fare così spazio allo spagnolo che, lasciato il Psg, è poi finito all'Aston Villa. Un'opportunità non colta? Lo chiariranno i prossimi mesi. Di certo da qui a giugno, dunque, tutto resta immutato.