Tra chi si è mosso durante tutta la sessione e chi ha aspettato le ultime ore, le big si presentano con un abito nuovo alla ripartenza del campionato
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Il mercato è finito e, contrariamente agli ultimi anni, è stato particolarmente brillante anche nelle ultime ore. Soprattutto per le grandi. La Serie A che si ripresenta in campo dopo la sosta per la Nazionale, insomma, sarà molto diversa da quella delle prime giornate.
NAPOLI - Sono i campioni ma si sono mossi più di tutti. Anche nelle immediate vicinanze del gong finale del mercato. De Laurentiis ha voluto consegnare a Conte una squadra intercambiabile per l'impegno in più rispetto a un anno fa. E che impegno, visto che stiamo parlando della Champions. Se c'è una cosa che ha caratterizzato l'ultima versione dell'allenatore azzurro è la duttilità tattica. Ora potrà veramente scatenarsi a trovare soluzioni e sistemi diversi a seconda degli impegni e degli avversari. Davanti è arrivato anche Hojlund e c'è la possibilità di sfruttare un attaccante diverso dal solito, uno che preferisce attaccare la profondità rispetto a Lucca o a Lukaku (per ora fermo ai box). C'è anche Elmas, ottima alternativa di metà campo o sull'esterno, in una squadra che può utilizzare due ali pure (da scegliere tra Politano, Neres e Lang) o un falso laterale come McTominay, in un centrocampo rotante con gente del calibro di De Bruyne, Lobotka e Anguissa. Conte può decidere di giocare con il 4-1-4-1 visto nelle prime partite (che poi è un 4-3-3), un 4-2-3-1, un sistema con due punte pure o la difesa a tre, visto che ha preso anche un difensore di altissimo livello come Beukema. Le armi per tentare il bis e fare bene in Europa ci sono tutte.
INTER - Ha cambiato allenatore e ha migliorato le qualità delle alternative di attacco e di centrocampo, anche se il sistema di gioco ricalcherà quello dello scorso anno. Rispetto a Inzaghi si cercheranno di più delle variazioni sul tema (due trequartisti dietro la punta o soluzioni estreme, come il 4-2-4 visto nel finale con l'Udinese) e diversi sviluppi della manovra. Resta però un problema di fondo: sono ancora pochi i giocatori che saltano l'uomo. Per questo il mancato arrivo di Lookman è più grave del previsto. Chivu può comunque contare, rispetto al predecessore, su due cambi di livello in avanti, Bonny e Pio Esposito, un giovane che ha grandi colpi in zona di rifinitura come Sucic, un esterno come Luis Henrique come alternativa a Dumfries, un centrocampista in più, Diouf, e un difensore di esperienza come Akanji. L'ex City, però, arrivato per dare un po' di fiato a due centrali di una certa età come Acerbi e De Vrji, si ritroverà a sostituire Pavard, partito per Marsiglia.
JUVENTUS - Un pò per scelta loro, un po' per quella di altri (vedi alla voce Vlahovic), i bianconeri si ritrovano a disposizione una rosa particolarmente ricca, soprattutto in attacco. Il serbo è rimasto, Kolo non è tornato ma Tudor ha a disposizione un esterno di qualità come Zhegrova, e tre punte come David, Openda e lo stesso Vlahovic. L'allenatore bianconero non è un grande fan delle alternative al 3-4-2-1 ma la rosa a disposizione lo dovrà fatalmente portare a valutare delle alternative. Ha due ali vere per fascia (Conceiçao e il nuovo arrivo kosovaro), una batteria di punte che potrebbe convincerlo a schierare due attaccanti, magari a partita in corso, con Yildiz alle loro spalle. Ha soprattutto l'opportunità di tanti cambi ruolo per ruolo. Openda, per esempio, potrebbe anche svolgere le funzioni di mezza punta esterna, così come Zhegrova.
MILAN - Scatenati nel finale del mercato, i rossoneri, dopo un'estate complicata da arrivi che non sono arrivati per problemi fisici o di altra natura, si ritrovano a disposizione una squadra di livello più che accettabile. Si sono aggiunti anche Rabiot e l'altra punta voluta da Allegri (che dopo vari tentativi si è materializzata nella figura di Nkunku). Max e il suo nutrito staff potranno studiare soluzioni infinite con una rosa che potrà giocare a tre o a quattro dietro, sfruttare esterni a tutta fascia con un centrocampo completo, visto che c'è chi inventa (Modric), chi sa inserirsi (Rabiot e Jashari), chi si fa sentire in fase di recupero palla (Fofana) e chi è chiamato a dare geometria (Ricci). Il nuovo Milan potrà schierarsi con due ali come Pulisic e Leao e un attaccante centrale, Gimenez e Nkunku. Oppure con due punte, con il portoghese o lo statunitense accentrati, o con due trequartisti (con Nkunku che può essere impiegato anche in questa posizione).
LE ALTRE - Tra chi punta a posizioni medio-alte di classifica c'è poco da dire sulle romane. La squadra di Gasp sta studiando le nuove idee portate dall'allenatore ma, sul finale del mercato, a parte l'arrivo dell'esterno sinistro Timsikas, non si sono concretizzate le trattative che avrebbero dovuto consegnare all'ex tecnico atalantino delle soluzioni in più sulla trequarti. Saltato Sancho, non sono arrivati nemmeno George, Pessina e Dominguez. Gasp ha però a disposizione in quei ruoli El Shaarawy, Soulé, Dybala, Bailey (quando sarà recuperato) e, anche se adattato, El Aynaoui. Non è nemmeno un mistero che avrebbe voluto qualcun altro come alternativa a Ferguson ma dovrà tenersi Dovbyk. Sulla Lazio non si può dire nulla. Non ha fatto mercato ma ha la certezza di avere in panchina un allenatore che, senza le coppe, potrà passare più tempo possibile sul campo a insegnare le sue idee. A Bologna, nel finale del mercato, è arrivato un giocatore importante per la fascia sinistra come Rowe. Ora Italiano ha nuove possibilità per variare gli interpreti sulle corsie esterne, il punto focale del suo gioco. A Bergamo Juric, chiamato a proseguire sul solco tattico del predecessore, si ritrova un Musah in più che può dare il suo contributo sia sull'esterno che nella parte centrale della metà campo. Nella nuova Fiorentina di Pioli sono arrivati un esterno come Lamptey, che può essere l'alternativa a Dodò sulla destra, e Nicolussi Caviglia per un centrocampo ricco di possibilità. L'ex allenatore rossonero potrà variare sistemi e soluzioni schierando il reparto centrale a cinque o a quattro a seconda di un attacco 1+2 (con Gudmundsson alle spalle di Kean e uno tra Piccoli o Dzeko) o a due punte. Poi c'è il Como che tra le grandi non ci dovrebbe stare ma che è giusto inserire tra le squadre con l'ambizione di un posto nelle coppe. Nel finale di mercato è arrivato solo Diego Carlos, centrale brasiliano in prestito dal Fenerbahce, ma il grosso era già stato fatto prima, con la conferma di Nico Paz e l'arrivo di esterni capaci di saltare l'uomo, come Addai, Rodriguez e Kuhn, giovani dotati come Baturina e una punta di esperienza del livello di Morata. Il resto ce lo mette Fabregas, per un calcio brillante ed efficace.