Il britannico e leader del Mondiale si ritira dopo un contatto, il tedesco chiude secondo e recupera 18 punti. Il titolo è tutto da assegnare
Oliver Rowland sognava di festeggiare il titolo già nel primo e-Prix di Berlino, invece deve rassegnarsi ad aspettare almeno qualche ora. Il pilota Nissan e dominatore della Formula E, infatti, si ritira al giro 35 dopo un contatto e mette a segno uno zero. La gara viene dominata da Mitch Evans (Jaguar), che si difende da Pascal Wehrlein nei giri finali e conquista il successo: il tedesco e la sua Porsche riaprono tutto per il titolo, portandosi a 50 punti.
LA GARA
Mitch Evans riporta Jaguar al successo, Pascal Wehrlein accorcia sul leader del Mondiale Oliver Rowland, ritirato con la sua Nissan. Sono questi i verdetti del primo round della Formula E a Berlino, sul circuito disegnato all'ex aeroporto militare di Tempelhof. Il neozelandese partiva dalla pole e disputa una gara perfetta, con un'attack mode attivata prestissimo e l'altra sfruttata dopo la Safety Car finale per costruirsi un buon margine: infine, ecco la gestione su Wehrlein, più veloce nei passaggi conclusivi, e un successo che cancella l'annata complessa di Jaguar. La gara inizia subito con uno stop, sul bagnato, visto che Dennis e la sua vettura Andretti si fermano in griglia. C'è subito una Safety Car e, alla ripartenza, Rowland appare sotto pressione: tutti i piloti davanti a lui usano l'attack mode, il britannico tentenna e scivola addirittura in 8a posizione. Guida sempre Evans con tre secondi sulle Porsche di Da Costa e Wehrlein, quest'ultimo sanzionato di tre posizioni in griglia per aver centrato il compagno nelle libere, e non mancano come di consueto i sorpassi e gli episodi al limite.
La prima svolta della gara arriva col Pitboost, sfruttato al meglio dalle Ds Penske: Vergne e Gunther, esercitando la potenza-extra prima della sosta, risalgono in terza e quarta posizione. Per entrambi però la gara prenderà una diversa piega, visto che entra un'ultima Safety Car per un incidente tra Beckmann e Sette Camara: il sostituto di Nato travolge la Kiro Cupra, vettura ferma in pista e nuovo stop alla gara. Alla ripartenza Evans e Wehrlein sfruttano le rispettive attack mode per consolidare le prime due posizioni, mentre le Ds e Frijns crollano: Vergne addirittura si ritira, l'olandese chiude 13°. Il vero sconfitto è però Oliver Rowland, ko e costretto a uno zero dopo un contatto con Drugovich. La gara termina dopo due giri extra ed esulta Mitch Evans, che riesce a tenere dietro Wehrlein con la sua Jaguar: podio per Da Costa, che precede Mortara, Barnard, Cassidy, Gunther, Buemi, Muller e Ticktum. La classifica del Mondiale viene riscritta e la corsa al titolo si riapre parzialmente, a tre gare dal termine: Rowland guida con 172 punti, +50 su Wehrlein e +59 su Da Costa. Porsche, invece, sogna il titolo sia nei team che nei costruttori.