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Verso il Mondiale: gioco delle coppie, tra rischio calcolato e azzardo totale

Sotto la lente d'ingrandimento il potenziale "umano" delle dieci squadre a meno di due settimane dal via della stagione

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Verso il Mondiale: gioco delle coppie, tra rischio calcolato e azzardo totale - foto 1
© McLaren Twitter

Coppie che scoppiano di salute e coppie che... scoppiano e basta o quantomeno rischiano di farlo: la griglia di partenza del Mondiale che scalda i motori (ah no, le power unit) questo fine settimana nei test precampionato di Sakhir è ricca di confronti interni che - è vero - non sono mai mancati, anzi fanno parte del gioco, ma che indubbiamente costituiscono il sale della sfida e quindi, perché non fare ancora una volta le carte alle dieci squadre ed alle loro formazioni di partenza?

Verso il Mondiale: gioco delle coppie, tra rischio calcolato e azzardo totale - foto 4
© Aston Martin Twitter

 

Valzer delle coppie oppure... rock scatenato? È la storia stessa del Mondiale, come detto. Da una parte squadre equilibrate (e sono la stragrande maggioranza, verrebbe da dire: a ragion veduta), che puntano tutto su una coppia di piloti ben assortita ed affiatata, che offre precise garanzie di collaborazione per massimizzare il bottino nella classifica Costruttori. Dall'altra squadre che puntano invece tutto sulla strategia ad una sola punta, nella convinzione (di più: la certezza) che sia questa la traiettoria più breve verso la vittoria. Tradotto nel linguaggio del Mondiale 2023: Red Bull contro tutti.

Sì perché nella starting grid di quest'anno (anche di quest'anno) spunta il caso isolato - e vincente -dei campioni del mondo in carica from Milton Keynes. Max Verstappen leader indiscusso e Sergio Perez uomo-tuttofare, pilota capace di portare il contributo necessario e sufficiente alla causa, magari facendo le veci (vincenti) di SuperMax nei rarissimi inciampi del "Primo Toro".

Non esistono, nella suddetta griglia, situazioni di pari e voluto... "squilibrio", fatta forse eccezione di Aston Martin, dove la differenza di spessore tra Fernando Alonso e Lance Stroll (quest'ultimo salta i test di Sakhir per un incidente in allenamento con la bici) è palpabile ma poi alla fine inconsistente, stante lo status di "figlio del capo" (senza offesa, solo per rendere l'idea) del canadese che - tanto per dire - l'anno scorso ha racimolato la metà dei punti del suo ex compagno di squadra ed ex pilota di Formula Uno (di nuovo, senza offesa) Sebastian Vettel. 

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© Ferrari Twitter

Il resto del gruppo si suddivide (a nostro modesto parere) in due sottogruppi: le coppie equilibrate ed affidabili e quelle equilibrate sì ma potenzialmente esplosive. È collaudata prassi - da parte di CEO, Team Principal ed ingegneri variamente graduati, mettere uno contro l'altro i propri piloti, allo scopo di accelerare sviluppo della monoposto e conseguimento di risultati. Va de sé che se sulle ali hai stampato "Ferrari" o "Mercedes" il rischio è calcolato e il risultato assicurato, mentre se il tuo blasone deve ancora affermarsi, beh... la storia è un po' diversa.

Hamilton e Russell (per quanto divisi da sette titoli iridati) cosiccome Leclerc e Sainz (ai blocchi di partenza nella caccia del loro primo) formano coppie sulle quali Brackley e Maranello possono contare: i singoli episodi, le singole gare possono scatenare la rivaltà e magari qualche malumore, la gestione del loro rendimento non sarà però mai davvero a rischio, salvo eventualmente avvantaggiare la caccia di Verstappen al tris consecutivo: questo però è un passo successivo e... tutto da dimostrare.

Verso il Mondiale: gioco delle coppie, tra rischio calcolato e azzardo totale - foto 3
© Alpine Twitter

Il nodo viene al pettine quando ad essere chiamato in causa è il potenziale di coppie come quella formata da Esteban Ocon e Pierre Gasly in casa Alpine e quella formata da Lando Norris e Oscar Piastri in casa McLaren. Storicamente rivali (fin dai tempi del kart) ed ora separati in casa i due francesi (pure... l'aggravante) del team Bleu, diversamente emergenti e decisi a prendersi un ruolo dominante nel team papaya l'ormai esperto Norris da Bristol e la "rookie sensation" di Melbourne Piastri che già si candida... all'Oscar! Ocon e Norris non possono certo fare affidamento sulla loro maggiore esperienza nelle rispettive squadre, di sicuro il rapporto (di forza) con Gasly e Piastri determinerà l'esito della prevedibile "bella" tra Alpine e McLaren nella caccia al quarto posto tra i Costruttori.

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© Team Haas Twitter

Riflessi iridati (ma solo in senso lato) li avrà la chimica interna delle squadre destinate a spartirsi le caselle della secondà metà del ranking. Già detto di Aston Martin, alnetto del potenziale delle monoposto che guidano il binomio più solido è quello formato da Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg in casa Haas. Anche tra il "cavallino di ritorno" tedesco ed il coriaceo danese però scintille, ruggini e dissapori sono tutt'altro che materia sconosciuta! Le chances di Alfa Romeo Sauber di raggiungere il target (la conferma del brillante sesto posto Costruttori 2022) sono legate a filo doppio al salto di qualità di Guanyu Zhou nella sua seconda stagione iridata ed alla tenuta "alla distanza" di Valtteri Bottas, i cui "giorni grandi" sono ormai palesemente lontani... all'orizzonte degli specchietti retrovisori della sua monoposto.

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© Alpha Tauri Twitter

 

Quanto a Williams ed Alpha Tauri, è sotto gli occhi di tutto il fatto come le rispettive scelte siano state condizionate da ragioni... geopolitiche variamente declinate. E se è difficile che Logan Sargeant faccia peggio di Nicholas Latifi a fianco di Alexander Albon, resta un mistero insondabile il piano alla base della coppia formata da Yuki Tsunoda e Nyck De Vries da parte di Alpha Tauri e le relative chances a breve termine di ribaltare un trend che ha visto i "Tori di riserva" passare dal sesto posto Costruttori del 2021 al nono e penultimo della scorsa stagione. Liberi di stupirci, naturalmente!

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