FORMULA 1

Sole, palme e... un gigantesco parcheggio! Il GP di Miami e il rischio di una Las Vegas-bis

Dalla simulazione virtuale del giro di pista emerge il sospetto dell'ennesimo tracciato monocorde e privo di personalità.

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Pubblicato sul sito ufficiale della Formula Uno e sui relativi account social, il giro di pista virtuale del tracciato che ospiterà dal 2022il secondo Gran Premio negli Stati Uniti a Miami rivela subito la sua identità (si fa per dire) di tracciato piuttosto anonimo e circondato da muretti. Bello (speriamo) ma senz'anima (questo è pressoché certo). Con passaggi che evocano Sochi e Singapore. Il paddock ed il rettifilo dei box si trovano all'ombra dello stadio dell'Hard Rock Stadium, tutto il resto del tracciato... nei parcheggio dell'impianto stesso, la "casa" della squadra di NFL dei Miami Dolphins.

C'è poco da stare allegri insomma, o quantomeno di nutrire grandi aspettative di spettacolo e sorpassi, che lasciamo alle dichiarazioni che hanno accompagnato - nei giorni del weekend di Imola (ecco, appunto, parlando di piste vere) - l'annuncio dell'ingresso in calendario del secondo GP USA, ad affiancare quello in programma sul COTA, il Circuit Of The Americas di Austin. L'impianto che - dal 2012 al 2019 - ha ospitato otto edizioni del GP USA e che - emergenza sanitaria permettendo - sarà la diciottesima tappa del Mondiale appena iniziato. 

Bisogna fare un passo avanti - dalla realtà totalmente virtuale della simulazione alla fotografia satellitare - per rendersi conto che il tracciato (cinque chilometri e 400 metri, diciannove curve, tre rettifili) verrà allestito negli spazi normalmente occupati dai "parking lots" dello stadio dei Dolphins. Roba da rimpiangere quasi lo "stradale" ricavato nell'infield dell'Indianapolis Motor Speedway!

Di più ancora: lo spettro evocato dalla prospettiva (ed il "vizietto" richiamato dal nostro titolo...) è quello di una riedizione - speriamo con un allestimento "paesaggisticamente" meno desolante - del famigerato Gran Premio di Las Vegas che per due anni di fila (1981 e 1982) andò in scena in un altro parcheggio: quello del Caesar's Palace Hotel della capitale del Nevada. E che, in entrambe le occasioni, a nostro avviso indegnamente, ospitò lo showdown della corsa al titolo. Vinta il primo anno da Nelson Piquet (primo dei tre mondiali del brasiliano) e quello seguente da Keke Rosberg (l'unico per il papà di Nico), al termine di una stagione drammatica e della gara vinta da Michele Alboreto sulla Tyrrell-Ford. Si trattò del primo successo nel Mondiale per il campione milanese che avrebbe poi sfiorato il titolo con la Ferrari, e del quale ricorre domenica 25 aprile il ventesimo anniversario dell'incidente mortale con il prototipo Audi R8 per la 24 Ore di Le Mans che Michele stava provando al Lausitzring. 

 

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