FORMULA 1

"Scena pazzesca: è stata questione di istinto e rapidità di pensiero. La visiera del casco era deformata dal calore"

Le prime, concitate fasi dei soccorsi a Romain Grosjean al via del GP del Bahrain nel racconto del Responsabile Medico della F.1 e del pilota della Medical Car.

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Addestramento e istinto, coraggio e lucidità: c'è tutto questo nel racconto del dottor Ian Roberts e dell'ex pilota Alan van der Merwe, l'equipaggio della Medical Car che seguiva il gruppo delle venti monoposto subito dopo il via del terzultimo GP del Mondiale. E poi ci sono l'adrenalina che ha letteralmente catapultato Romain Grosjean fuori dalla cellula di sicurezza della sua Haas avvolta dal fumo e - non va dimenticato - una dose massiccia di fortuna...

Le parole di Ian Roberts, Responsabile Medico della F.1 dal 2013 e "discepolo" del mitico Dr. Sid Watkins, restituiscono la drammaticità della scena dell'incidente:

Stavamo seguendo il gruppo delle monoposto subito dopo il via. Abbiamo visto una fiammata improvvisa e poi, arrivati sul posto, una scena incredibile: metà macchina puntata in direzione opposta a quella di marcia e poi una nuvola di fumo al di là delle barriere. Ho intravisto Romain che tentava di uscire, dovevamo aiutarlo. Un commissario ha azionato l'estintore e ce n'era giusto la quantità necessaria per abbassare le fiamme mentre Grosjean si liberava per saltare al di qua del guard rail. Ovviamente era molto scosso e la visiera del casco era completamente appannata ed in parte già deformata dal calore. Dovevamo levargli il casco per controllare le sue condizioni. Aveva dolore ad un piede ed alle mani (per via delle ustioni, ndr). A quel punto era abbastanza al sicuro per poterlo scortare verso la Medical Car ed offrirgli un po' più di protezione, applicargli del gel sulle bruciature e poi spostarlo all'autoambulanza ed al Centro Medico del circuito.

Nella sua testimonianza Alan van der Merwe, ex pilota lui stesso e - da oltre un decennio - pilota della Medical Car, oltre alla drammaticità del momento, sottolinea la fondamentale importanza dell'addestramento che il team medico del Mondiale affronta (con regolari aggiornamenti) per farsi trovare pronti ad operare al massimo dell'efficienza in situazioni estreme come quella del primo giro di Sakhir.

"Ci prepariamo scrupolosamente, anche facendo delle simulazioni, ma questa cosa è stata pazzesca:  arrivare sul posto e vedere metà macchina senza capire dove sia l'altra e una grossa palla di fuoco, beh... è tutta una questione di secondi, di decisioni rapidissime. Io non  avevo mai visto niente del genere nel mio attuale ruolo (van der Merwe ha chiuso la sua carriera agonistica nel 2009 con la A1 Grand Prix, ndr). Era tutto nuovo e sconosciuto. In quei momenti la preparazione serve, certo, ma il resto lo fanno l'istinto e la rapidità di pensiero, appunto. C'è stato dell'eroismo in quei momenti e molto lavoro di squadra. Io e il Dr. Roberts abbiamo la  massima fiducia uno nell'altro ma oggi tutti hanno fatto la loro parte, a partire da Romain. Anzi, il grosso del lavoro lo ha fatto lui, riuscendo ad uscire da solo dall'abitacolo. Bastava poco, un dettaglio diverso, ed avrebbe tutto potuto andare molto male. Oggi tutto il lavoro di squadra e l'addestramento hanno trovato il loro senso ultimo".

 

  

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