È del pilota finlandese della Mercedes la pole position del diciottesimo appuntamento del Mondiale.
di Stefano Gatti
Mercedes ribalta il pronostico ed a Mexico City mette a segno con Valtteri Bottas una pole position largamente inattesa, con 145 millesimi di vantaggio su Lewis Hamilton. Max Verstappen deve accontentarsi del terzo tempo a 350 millesimi dal finlandese, mentre un deluso Sergio Perez chiude la seconda fila (+0.467). Carlos Sainz è sesto con la migliore delle Ferrari, mentre un Charles Leclerc sottotono è solo ottavo.
Le qualifiche che non ti aspetti vanno invece in scena a Mexico City, regalando un testacoda completo delle gerarchie che erano emerse dai tre turni di prove libere. Non solo la Mercedes mette la freccia (anzi, entrambe...) nei confronti della Red Bull sullo schieramento di partenza, ma lo fa anche con Bottas, alla viglia del suo quintultimo GP per la Casa di Stoccarda ed in linea teorica lontano dal picco motivazionale. A spingere il finlandese ed il suo capitano Hamilton davanti ai diretti rivali il difficile ed a tratti concitato lavoro svolto nel garage dei pluricampioni del mondo per capire le ragioni della superiorità dei Tori ma soprattutto l'evoluzione della pista ed in particolare l'innalzamento delle temperature. Verstappen e Perez devono così rassegnarsi ad una seconda fila che complica parecchio i piani del team diretto da un Christian Horner parecchio baldanzoso negli ultimi tempi. Il leader della generale incassa oltre tre decimi dalla pole mentre il ritardo del messicano sfiora il mezzo secondo. Insomma, un vero e proprio ribaltone ed un pronostico che si riapre anche in vista della gara.
Alle spalle dei "big four" ci sono Pierre Gasly e Carlos Sainz, Alpha Tauri quindi davanti alla Ferrari. Lo spagnolo è ancora una volta più veloce del proprio compagno di squadra, un deluso ed autocritico Charles Leclerc che scatterà dalla quarta fila insieme a Daniel Ricciardo che lo precede nella classifica dei tempi. Il monegasco, al di sotto delle attese nel weekend messicano (almeno fin qui), non è riuscito ad esprimersi al suo consueto livello nelle qualifiche. Nella sfida con la McLaren per il terzo posto nel Mondiale Costruttori, la Scuderia di Maranello ha comunque in Messico l'occasione di colmare il gap di tre punti e mezzo dai rivali, soprattutto perché Lando Norris scatterà dalle retrovie, avendo sostituito la power unit. Il pilota britannico chiude le qualifiche con il nono tempo davanti a Yuki Tsunoda, lui pure al via dal fondo per lo stesso motivo ed al centro di un piccolo "caso": il giapponese è stato "accusato" dai due piloti Red Bull di averli.... distratti, compromettendone la qualifica, muovendosi ad andatura ridotta (ed appena al di là dei track limits) nel tratto centrale del circuito, quello contraddistinto da due veloci "esse" raccordate tra di loro, dopo aver concesso la scia al proprio compagno di squadra Gasly.
La quinta fila "reale" vedrà quindi uno a fianco all'altro due campioni del mondo: Sebastian Vettel con l'Aston Martin e Kimi Raikkonen con l'Alfa Romeo. Alle loro spalle l'altra Alfa Sauber di Antonio Giovinazzi e Fernando Alonso con la sua Alpine. Al via in ultima fila per cambio di elementi della power unit anche Esteban Ocon (sull'altra Alpine) e Lance Stroll che oltretutto ha chiuso anzitempo le qualifiche colpendo violentemente con la sua Aston Martin le barriere all'uscita della curva che immette sul rettifilo dei box, a metà del Q1. Nessuna conseguenza fisica per il canadese (che ha comunque dovuto sottoporsi ad un check-up al centro medico del circuito) mentre le qualifiche - interrotte con la bandiera rossa - sono riprese solo dopo una trentina di minuti, necessari per ripristinare le protezioni a bordo pista.