Finale thrilling al Gran Premio dell'Emilia-Romagna: Lewis Hamilton e Valtteri Bottas regalano alla Mercedes doppietta e titolo Costruttori.
di Stefano Gatti
Nono successo stagionale per Lewis Hamilton a Imola, quinta doppietta della Mercedes grazie al secondo posto di Valtteri Bottas in un GP dell'Emilia-Romagna movimentato nel finale dalla Safety Car entrata in pista per la foratura che ha eliminato Max Verstappen, candidato al secondo gradino del podio. Sul terzo gradino del quale sale come al Nuerburgring Daniel Ricciardo. Ferrari quinta con Charles Leclerc (alle spalle di Daniil Kvyat) e dodicesima con Sebastian Vettel, tradito da un pit stop lento. Mercedes per la settima colta consecutiva campione Costruttori.
Deluso e arrabbiato dopo le qualifiche, inesorabile ed estatico al termine del GP: Lewis Hamilton ribalta il suo mondo (e anche quello della diretta concorrenza, soprattutto quella interna) con una performance indimenticabile a Imola, dove lo stesso Lewis difficilmente avrà occasione di tornare al volante di una monoposto di Formula Uno. Superato al via da Max Verstappen (che si era posizionato troppo avanti ma... non abbastanza da giustificare una penalizzazione), Hamilton ha inseguito Valtteri Bottas e l'olandese per una ventina di giri per poi (appena dopo il pit stop di entrambi) inanellarne una decina a ritmo da qualifica, abbastanza da guadagnare il margine necessario per passare in testa al pit stop. E poco importa che il brevissimo periodo di 'virtual safety car' necessario a spostare la Renault di Ocon abbia ulteriormente facilitato la vita al Re Nero, comunque destinato a prendere la testa della gara. Il passaggio di consegne al vertice ha (come altre volte) psicologicamente demolito Bottas che (in gara con un grosso pezzo di carbonio perso da una Ferrari o da una Racing Point nel convulso primo giro incastrato sotto la sua W11) ha poi subito la pressione di Verstappen. Finendo con il commettere un errore alla Rivazza al 43esimo dei 63 giri in programma e - più o meno inevitabilmente - il sorpasso da parte di Max un chilometro più avanti, alla Variante del Tamburello. Non era però destino che il pilota della Red Bull riuscisse a salire sul podio con i due "All Blacks". Al giro 51 infatti anche il pilota della Red Bull ha colpito un detrito in ingresso alla Variante Villeneuve, forando lo pneumatico anteriore destro. Safety Car in pista e gara riaperta, ma non per la vittoria. Alla ripartenza, Hamilton ha comodamente allungato al comando, andando a vincere il suo nono GP stagionale (93esimo della carriera) mentre Bottas doveva accontentarsi di completare la quinta doppietta venti-venti delle Frecce Nere. Titolo Costruttori numero sette (consecutivi!) per la Mercedes sotto chiave, titolo Piloti - ugualmente numero sette - per Hamilton a tiro già tra quindici giorni in Turchia.
Sul podio tutto nero anche una pennellata di giallonero, grazie al secondo... terzo posto stagionale di Daniel Ricciardo che, nel rush finale dopo la Safety Car, contiene prima l'attacco di Charles Leclerc con la Ferrari, poi quello di Daniil Kvyat che supera il ferrarista e poi "rischia" di salire sul podio, portando comunque a casa un quarto posto che ripaga il team faentino della delusione incassata con il ritiro della AT01 di Pierre Gasly dopo nove soli giri, a causa di noie tecniche alla power unit Honda.
Deludente alla fine il bilancio ferrarista. In lizza per il terzo gradino del podio per buona parte del GP, Charles Leclerc ha faticato a rimandare in temperatura gli penumatici alla ripartenza dopo la Safety Car , finendo con il dover rinunciare ad andare all'attacco della Renault numero 3, per poi subire il soprasso da parte di Kvyat, faticando infine a contenere Sergio Perez, Carlos Sainz e Lando Norris: sesto, settimo ed ottavo di una top ten chiusa dalle Alfa Romeo di Kimi Raikkonen (nono) ed Antonio Giovinazzi (decimo), per la prima volta entrambi a punti nello stesso GP. Risultato di squadra che permette all'Alfa Romeo di chiudere in bellezza la settimana del rinnovo della collaborazione tra la Casa del Biscione e la Sauber nonchè il prolungamento dell'accordo con i due attuali piloti. Per una volta bella ma sfortunata la prova dell'altro ferrarista Sebastian Vettel. Il tedesco ha ritardato al massimo (40esimo giro) il suo pit stop, ma un problema all'anteriore destra (per un totale di tredici secondi di sosta) lo ha privato di un piazzamento in zona punti. Vettel ha infatti chiuso in dodicesima posizione un GP che era iniziato con un contatto nel (giudicato non punibile dalla direzione di gara) con Kevin Magnussen alla Tosa nel corso del primo giro. Il pilota danese della Haas è poi stato costretto alla resa a due terzi della distanza da un mal di testa tanto lancinante (provocato addirittura dalle cambiate!) da impedirgli di continuare a guidare al limite e costringerlo ad abbandonare il GP. Tra i piloti che non ricorderanno tanto volentieri il ritorno (verosimilmente one-off) del Mondiale a Imola ci sono Alexander Albon e George Russell.
Il pilota britannico di origine thailandese era chiamato ad una prestazione di pieno riscatto, indispensabile per provare a convincere Helmut Marko a confermarlo in Red Bull anche per il 2021. Alex però non è mai riuscito ad affacciarsi in modo convincente dalle parti della lotta per il podio, finendo poi per girarsi alla Villeneuve alla ripartenza dopo la Safety Car, subito dopo essere stato superato da Perez: uno dei piloti candidati a soffiargli il posto la prossima stagione. Emerso, il messicano, come uno dei candidati al terzo gradino del podio, dopo il ko di Verstappen. Salvo doversi poi accontentare di chiudere "P6" (e a dir poco deluso...) a causa del timing del suo ultimo pit stop.
Pochi minuti prima, mentre era primo della fila dietro alla Safety Car, Russell ha perso il controllo della sua Williams mentre scaldava gli pneumatici nella discesa verso le Acque Minerali, finendo per distruggerne l'avantreno contro il muretto a bordo pista. "I Don't Know What To Say", le uniche parole che lo sconsolato George è riuscito a sibilare alla radio con il suo team...