CONFRONTO SCOMODO

McLaren guarda avanti con Piastri, Norris guarda oltre?

Abbondanza di talenti in casa McLaren ma dopo Losail l'indice di gradimento punta decisamente sull'australiano

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McLaren guarda avanti con Piastri, Norris guarda oltre? - foto 1
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C'è chi sta peggio molto di lui (Perez, Stroll, Sargeant) e chi solo un po' (i ferraristi) ma di domande Lando Norris se ne deve fare un bel po' tra Losail e la prossima tappa del Mondiale in Texas. Il Gran Premio del Qatar ha suggerito a mezza voce che il talento di Glastonbury è sì un predestinato ma forse (e le probabilità continuano a crescere) ... al contrario. In un certo senso la vittima predestinata del suo compagno di squadra Oscar Piastri che nel weekend del diciassettesimo appuntamento del Mondiale lo ha in larga parte oscurato. Lui, Lando, ma clamorosamente anche il neo tricampione Max Verstappen, al quale nella Sprint di sabato scorso il ventiduenne Oscar da Melbourne ha impedito di mettere al sicuro in grande stile (con l'ennesimo podio alto) il terzo titolo iridato appunto. Il segnale più chiaro di una linea (McLaren) di tendenza piuttosto netta è venuta - a Losail - nel momento in cui la cabina di regia papaya ha chiesto via radio e in mondovisione a Norris (che stava producendo il proprio forcing) di non attaccare il compagno di squadra, mettendo possibilmente a rischio il doppio podio che stava maturando. Lando ha obbedito, a fine gara si è complimentato con Oscar (che aveva invece preceduto due settimane prima in Giappone, anche allora alle spalle di SuperMax) ma sul podio ha sorriso a denti stretti. Oppure masticato amaro, a voi la scelta. 

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Su una cosa non ci sono dubbi di sorta: i conti non tornano e non è cosa da poco in una... scienza esatta come la Formula Uno. Norris quest'anno è salito cinque volte sul podio, Oscar una sola. Stiamo restringendo il campo al GP vero, perché l'australiano in Qatar è salito sul gradino più alto del podio Sprint. Per inciso, Norris può vantare ben undici passaggi sul podio di un GP iridato (ma nessuna vittoria) a partire dal 2020, vale a dire la sua seconda stagione completa. Piastri ha quindi già fatto meglio nella sua stagione del debutto. Però non bisogna dimenticare che Lando è ottavo nel Mondiale con 132 punti: quattro in più del connazionale ma ben 53 (due vittorie "abbondanti") sul compagno di squadra che è decimo a quota 83. La tendenza di cui sopra però è chiara: la crescita dell'australiano (soprattutto dopo la pausa estiva) è chiarissima, la "sofferenza" di Norris altrettanto evidente. Il Team Principal Andrea Stella si frega le mani ma due galli nel pollaio non sono sempre una bella notizia: un conto è gestire Senna e Prost (di fatto... potendosi permettere di lasciarli liberi di vedersela tra di loro), tutto un altro paio di maniche massimizzare la performance del team tenendo a bada l'ardore giovanile di Lando&Oscar. La situazione va sfruttata a fondo per provare a vincere un GP vero da qui a fine stagione e magari provare a mettere il sale sulla coda di Verstappen nel 2024. Ma poi?

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A proposito: provando a guardare oltre il brevissimo e il breve termine di cui sopra, si può dare uno sguardo sul "lungo". Ipotizzando che - alla sua scadenza a fine 2024 - il contratto di Sergio Perez con Red Bull non venga rinnovato, accompagnando il messicano verso la sua dorata pensione, l'attuale team campione del mondo (se ne è già parlato) rappresenterebbe una valida ma soprattutto "sfidante" (come si dice oggi) alternativa per Norris, che potrebbe così smarcarsi dal confronto con Piastri - attenzione, stiamo parlando del 2025 e oltre - e casomai andare allo scontro con lui (solo figurato, speriamo) dal campo avversario.

Certo, passare dalla coabitazione scomoda con Piastri a quella... di più (!) con Verstappen è un po' come cadere dalla padella nella brace. Meglio fermarsi qui, per ora. Anzi no, perché - a pensarci bene - facendo l'upgrade al... fantamercato - un talento sicuro come Norris potrebbe fare comodo anche alla Ferrari. I rumors estivi di un reciproco interesse tra Carlos Sainz e Audi (che entra nel Mondiale nel 2026) sono stati convintamente smentiti dagli interessati ma le relative sirene non sono mai state del tutto ridotte al silenzio. E il loro canto aumenta di decibel in occasione di fine settimana da incubo come quello vissuto dal madrileno in Qatar. 

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