FORMULA 1

Mazepin ruba ancora la scena a Schumi Jr: in pista nei Gran Premi da "atleta neutrale"

La squalifica della Russia per la vicenda del doping di stato influenza anche lo "status" del pilota moscovita, prossimo all'esordio con il team Haas.

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Nella sua stagione d'esordio nel Mondiale con il team Haas (ed eventualmente anche... nella seconda) Nikita Mazepin non potrà correre per i colori del suo Paese a causa dell'allineamento della FIA (comunicato alla Federazione Automobilistica russa) alla decisione presa lo scorso dicembre dalla Corte di Arbitrato per lo Sport di Losanna di confermare l'esclusione della Russia da eventi sportivi di levatura mondiale fino al 16 dicembre del 2022.

Un'altra tegola si abbatte sull'accidentato ma... inesorabile cammino del giovane pilota della Haas verso il suo debutto in Formula Uno. Non bastavano le ripetute manovre al limite (ed a volte oltre...) nei confronti dei suoi avversari nella scorsa stagione in Formula 2, non bastava l'episodio delle molestie ad un'amica-modella (con tanto di testimonianza video sui social)  e relativa censura da parte della squadra nella quale Nikita affiancherà Michael Schumacher. Non bastava il riferimento diretto (e recente) del nuovo capo della Formula Uno Stefano Domenicali alla necessità da parte dei piloti di Formula Uno di tenere comportamenti irreprensibili ed essere modelli di comportamento.

Ora emerge che Mazepin probabilmente non potrà correre per i colori del proprio Paese, ma al massimo con la formula di "atleta neutrale dalla Russia" o sotto le insegne dell'acronimo RAF (Russian Automobile Federation). La ragione sta nella conferma della squalifica del Paese da eventi sportivi di rilevanza iridata, legata allo scandalo del doping di stato, che il CAS ha peraltro ridotto a due anni, dimezzando la richiesta della WADA (l'agenzia antidoping mondiale) e che comporta l'esclusione degli atleti russi da eventi come le prossime Olimpiadi di Tokyo ed i Giochi Invernali di Pechino 2022, se non sotto la bandiera neutra ed in assenza di precedenti sanzioni per doping. Come pure, in ambito motoristico, il Mondiale Rally (WRC), quello Prototipi (WEC) oppure le prove mondiali di Rallycross e Karting.

Ventidue anni il prossimo 2 marzo, esattamente venti giorni prima del suo "scomodo" compagno di squadra tedesco (ma forse è vero anche il contrario...), il giovane russo non potrà ascoltare il suo inno nazionale nel caso - al limite dell'impossibile - di vittoria nella sua stagione d'esordio e nemmeno in quella successiva. Nessun problema sembra invece esserci per il go-ahead del GP di Russia in programma l'ultimo weekend di settembre sulla pista ricavata nell'ex villaggio delle Olimpiadi Invernali di Sochi 2014 (evento anch'esso al centro della vicenda) dove il pubblico ammesso (pandemia permettendo) potrà sventolare la bandiera bianco-rosso-blu ma dove - prima del GP - non potrà risuonare l'inno nazionale. Non dovrebbe invece avere conseguenze, la decisione del CAS, sulla possibilità di scendere in pista per la Russia da parte di Robert Shwartzman (uno dei pupilli della Ferrari Driver Academy), impegnato anche quest'anno in Formula 2, visto che quello della serie cadetta non è un campionato del mondo.

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