Il via del Mondiale premia Ferrari e Mercedes e boccia la Red Bull, capofila di una lunga fila di delusi in cerca di riscatto immediato.
di Stefano Gatti© Getty Images
CHARLES LECLERC: VOTO 10
Charles "Mamma mia" Leclerc non sbaglia una mossa in tutto il weekend: pole position, vittoria, giro più veloce. Basta e avanza per la doppia cifra. E poi, vuoi non dare il massimo a chi - dopo aver "domato" Spa-Francorchamps e Monza, nobilita Sakhir parlando apertamente - a caldo - di missione titolo? Dopo una sola gara! Roba mai vista!
MAX VERSTAPPEN: VOTO 8,5
Ci ha provato fino a quando la sua RB18 glielo ha permesso. Ha strigliato i suoi come nemmeno Hamilton nei suoi team radio più riusciti dlel recente passato, ma non è stato altrettanto efficace e convincente. Stile e carisma vengono con il tempo e... con i titoli. Uno non basta ancora. Fosse per lui, scenderebbe in pista a Jeddah oggi stesso. Si rifarà presto, "temiamo". Già che siamo, VOTO 6 a SERGIO PEREZ: non ci siamo ancora, non ci saremo mai. Max si ferma al penultimo giro, lui per non sbagliare lo imita all'ultimo giro, fuoti tepo massimo. Da non crederci.
CARLOS SAINZ: VOTO 7,5
Tutto il weekend un gradino sotto a Leclerc: il gradino del podio che lo divide dalla vittoria. Inflessibile con se stesso, giù la testa e rotta su Jeddah per riprovarci. La sensazione (antica) è che - con una Ferrari da primato - Carlos debba lavorare di più per ottenere risultati che a Charles vengono "naturali".
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MATTIA BINOTTO: VOTO 10
Più che un Team Principal, nell'immediato dopogara è sembrato un padre di famiglia. Carezze e buffetti ai propri piloti, il giusto riconoscimento ad un processo di rinascita costato sicuramente sfuriate ed arrabbiature. Nel chiuso del garage di Maranello, però. Si fa squadra anche così. Stile e compostezza, nella cattiva sorte ed in quella buona, anzi ottima.
KEVIN MAGNUSSEN: VOTO 9
Rottamato a fine 2020 insieme al compagno di sventura Grosjean, il danese ha fatto sensazione a Sakhir, mettendo in ombra MICK SCHUMACHER (VOTO 5) ma stiamo all'occhio. Il passato insegna che - non di rado - nel suo sviluppo il Mondiale racconta una storia diversa dalla "prima", soprattutto per le squadre con meno chances di sviluppare la macchina. Quest'ano però i paletti del budget cap potrebbero cambiare le carte in tavola. Wait And See.
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LEWIS HAMILTON: VOTO 7
Fa buon viso a cattva sorte, ma è un viso sorridente e sereno: da campione di lungo corso, con l'esperienza necessaria a prendere le misure ad uno scatto al semaforo (dell Mondiale) non proprio brillante. Felice per il successo ferrarista, per un podio che scoppia di salute e di promesse fores non solo altrui. Intanto, un compagno di squadra rimesso al suo posto (VOTO 6,5 a GEORGE RUSSELL). E poi, vuoi non ridacchiare sotto i baffi al pensiero di quei quindici punti a zero su Verstappen?
VALTTERI BOTTAS: VOTO 6,5
Parte sesto ed arriva sesto: nel mezzo, una performance condizionato da una partenza da incubo. Porta a casa il massimo comunque, Russell non era arpionabile. Il doppio ko Red Bull aiuta anche lui ma il via mondiale è più che dignitoso per Valtteri. Non sarà sempre così. Intanto ALFA ROMEO (VOTO 7) porta due monoposto in zona punti. VOTO 6,5 al rookie GUANYU ZHOU che debutta appunto muovendo subito la sua classifica, concedendosi pure una breve - ma intensa - sfida con Hamilton. E non si trattava di un doppiaggio. Per quello magari se ne riparla più avanti.
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WILLIAMS: VOTO 5
Le ex compagne (di bassa classifica) Haas ed Alfa Romeo incamerano subito punti pesanti, anche e soprattutto in prospettiva. Un'occasione così non capiterà spesso nell'arco della stagione. Il team che ha ormai sciolto tutti i legami con il passato è però in buona (ed inattesa) compagnia. VOTO 4 a MCLAREN ed ASTON MARTIN. Spinte entrambe (ma non abbastanza) dalla power unit Mercedes e - come la Mercedes - con una lunga strada davanti ma un tetto (anzi un budget cap) molto più incombente sopra la testa.