I tempi della FP2, anche a causa del gran caldo, sono stati nel complesso più alti di quelli della mattinata, ma ciò che ha veramente stupito sono stati i distacchi: Vettel si è preso un secondo e due, chiudendo alle spalle della Renault di Sainz (anche se solo per un millesimo), Hamilton quasi un secondo e quattro, accodandosi a quella di Hulkenberg e persino alla Toro Rosso di un ispirato Hartley. Il britannico ha chiuso il venerdì in settima piazza, esattamente il risultato che gli basterebbe in gara per laurearsi campione del mondo per la quinta volta.
Red Bull devastante in assetto da qualifica, dunque, ma anche in fase di simulazione del passo gara i due "torelli" hanno ben impressionato, dimostrando di saper conservare meglio le hypersoft rispetto alle scuderie rivali, che hanno sofferto molto con la gomma più morbida. Decisamente più livellate le prestazioni con supersoft, che a questo punto può diventare preziosissima per Ferrari e Mercedes nell'ottica di una gara che si preannuncia tiratissima. L'unico grattacapo per la scuderia austriaca è arrivato proprio a fine turno, con la monoposto di Verstappen che si è improvvisamente spenta lasciando supporre un problema elettrico che non dovrebbe causare guai per il sabato.