UN MARATONETA DA FORMULA UNO

Di professione ingegnere, per passione maratoneta... da GP: la doppia vita di George Crawford

Insolita performance sportiva di un ingegnere del team Aston Martin a pochi giorni dal weekend del Gran Premio della Turchia.

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Non è raro vedere i piloti di Formula Uno fare conoscenza con i segreti dei circuiti percorrendoli a piedi alla vigilia delle prove. Poi c'è... George Crawford, ingegnere Aston Martin, che ribalta il concetto e corre la Maratona di Londra in tuta, casco, guanti e stivaletti da corsa, si mischia ai runners per così dire ortodossi e "la porta a casa" in tre ore e 58 minuti. Non proprio una performance di primo livello ma - quando lo giudicate - non dimenticate l'outfit di George!

Di mestiere ingegnere informatico per il team Aston Martin nel Mondiale, Crawford è stato spinto (ne aveva bisogno!) dalla motivazione benefica della sua insolita "impresa", finalizzata ad una raccolta fondi per il progetto Mind, un'associazione che si occupa della cura delle malattie mentali. Per attirare l'attenzione, George è sceso in pista (anzi, in strada) "bardato" del racing kit del provetto pilota di Formula Uno, che gli è stato gentilmente fornito per la specialissima occasione nientemeno che da... Lance Stroll. Il pilota canadese ha infatti regalato al suo ingegnere il vestiario utilizzato nel corso dei tre GP di fine estate: Spa-Francorchamps, Zandvoort e  Monza. Come detto, Crawford è stato buon "finisher" della maratona londinese, portata appunto a termine un paio di minuti prima dello scadere delle quattro ore di gara. Viste le premesse, un tempo più che onorevole. Con tanti saluti all'autostima di tutti quelli che - in divisa... regolamentare - hanno chiuso la prova alle sue spalle. Verrebbe da dire loro: datevi... all'ippica. Anzi, parlando di cavalli, alla Formula Uno!

Questa la motivazione che ha spinto George ad imbarcarsi nella sua impresa:

"Negli ultimi diciotto mesi (ma davvero è già passato tanto tempo?) la pandemia da coronavirus ha stravolto le nostre vite. Tantissima gente si è trovata a fare i conti con gli effetti di un incremento di stress e preoccupazioni nella vita quotidiana riguardanti noi stessi, i familiari e gli amici. In questi tempi di prova, le persone affette da problemi mentali hanno dovuto affrontare sfide ancora più impegnative del solito, che il personale di Mind ha trattato incrementando la qualità dell'assistenza nei loro confronti. È ora di restituire quanto abbiamo ricevuto".

 A maratona terminata, il "nostro" si è pure concesso l'ormai... immancabile "shoey" da festeggiamenti sul podio. Accompagnato da un commento... appropriato: "questo sarebbe troppo anche per Daniel Ricciardo!"

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