FORMULA 1

Dalla "Dakar" saudita a Maranello: un 2021 a tutto gas per la"famiglia da corsa" Sainz

Carlos Jr. conta i giorni che lo separano dal debutto con la Ferrari, Carlos Sr. subito in bagarre alla "Dakar": la famiglia Sainz è già scattata al semaforo 2021.

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Inizio d'anno pienamente operativo per Carlos Sainz padre e figlio: Senior già con le mani sul volante nella seconda edizione della "Dakar" saudita, della quale è campione uscente. Junior invece si appresta ad immergersi completamente nell'atmosfera maranelliana, per entrare quanto prima possibile in sintonia con la sua nuova squadra in vista dell'attesissimo debutto con la Ferrari, il prossimo 21 marzo in Australia ma ormai molto pià probabilmente sette giorni più tardi in Bahrain.

Sesto classificato nel Mondiale che si è concluso meno di un mese fa ad Abu Dhabi e quindi (dal suo punto di vista sicuramente) in modo molto beneaugurante davanti al suo nuovo compagno di squadra Charles Leclerc (ottavo), il madrileno in arrivo dalla McLaren si è già messo alle spalle il primo giorno di scuola a Maranello lo scorso 18 dicembre con un primo giro dei reparti ma anche (e soprattutto) il seat fitting sulla Rossa in vista dei test di Barcellona ai primi del prossimo mese di marzo. L'anno magico della famiglia Sainz è però già iniziato con papà Carlos Sr. già da sabato scorso impegnato ad andare alla caccia del poker nella maratona di inizio anno in Arabia Saudita, dopo i successi del 2010 con Volkswagen, del 2018 con Peugeot e solo dodici mesi fa con Mini, in quello che sarebbe rimasto per diversi mesi uno dei pochissimi eventi internazionali ad andare in scena. Ora Carlos ci riprova, sempre con il buggy dell'X Raid Mini JCW Team. Poi toccherà appunto a "Junior" provare a mettersi sulle tracce vincenti di un papà che - Dakar a parte - ha fatto la storia dei rallies iridati con i due titoli iridati conquistati con la Toyota nel 1990 e 1992, quando il neoferrarista (classe '94) nemmeno era nato.

Al di là della "predestinazione" di Leclerc e dell'attuale livello di competitività della Rossa, non sarà facile per Sainz Jr. pareggiare i conti iridati con il genitore, anche se nel suo caso in discipline diverse, ad - appunto parziale -  imitazione di quanto fatto da Nico Rosberg e - prima di lui - Damon Hill, campioni in Formula Uno a distanza rispettivamente di trentaquattro anni da papà Keke il tedesco e di ventotto dal secondo titolo del padre Graham il britannico. In attesa di scoprire - ma siamo solo all'alba di questa avventura - cosa sarà in grado di fare Mick Schumacher nella sua missione al limite dell'impossibile. Poi ci sono Jacques Villeneuve che ha centrato il titolo solo sfiorato dal mitico Gilles e (all'opposto) Michael Andretti, respinto con perdite dalla Formula Uno ben prima di poter anche solo provare a replicare il titolo messo a segno da papà Mario con la Lotus nel 1978.

In comune con la "racing family" italoamericana , quella spagnola ha la... simultaneità della presenza sulle piste (d'asfalto o di sabbia fa poca differenza), visto che anche Mario e Michael Andretti hanno vestito contemporaneamente tuta, casco e guanti, lottando addirittura uno contro l'altro per più di un decennio ruota a ruota nelle gare della Formula Indy (e tra l'altro dall'89 al '92 come "father/son combination" nel Newman-Haas Racing) e poi addirittura alternandosi al volante dello stesso bolide: la Porsche 956 Kremer nella 24 Ore di Le Mans del 1983, chiusa sul terzo gradino del podio. 

 

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