FORMULA UNO

Dai trionfi dell'era Schumacher al ponte di comando del Mondiale: Stefano Domenicali pronto al rientro

Manca solo l'ufficialità ma Stefano Domenicali si appresta a diventare il nuovo presidente di Formula One Group al posto di Chase Carey.

di
  • A
  • A
  • A

Lewis Hamilton si prepara a mettere a segno il suo settimo titolo iridato, quello che lo porterà alla pari con Michael Schumacher ma questo weekend nel paddock di Sochi, dove va in scena il Gran Premio di Russia, a tenere banco sarà Stefano Domenicali, uno degli artefici dell'epopea ferrarista del campionissimo tedesco. L'attuale presidente della Lamborghini infatti si prepara a salire sul ponte di comando del Mondiale.

Mancano solo le ultime conferme, anzi solo il comunicato ufficiale, quello che sancirà il ritorno in Formula Uno di Stefano Domenicali dopo un'assenza di sette anni che l'attuale presidente ha trascorso ai vertici di Audi prima e poi Lamborghini, dove ricopre attualmente la carica di presidente e amministratore delegato, assunta nel mese di febbraio del 2016.

Il 55enne top manager originario di Imola e residente a Monza (davvero una predestinazione alle corse, la sua..) si prepara a prendere il posto di Chase Carey nel ruolo di CEO di Formula One Group il braccio sportivo di Liberty Media. Un ritorno all'antico, alle corse al massimo livello, ma con un ruolo ben più ampio di quello occupato in precedenza (con responsabilità via via maggiori) dentro la Ferrari. Team Manager dal 1996, Direttore Sportivo dal 2002, al fianco di Jean Todt (Team Principal) e di Ross Brawn (direttore tecnico). Domenicali è stato uno degli artefici dei successi ferraristi dell'era Schumacher e dell'ultimo titolo piloti vinto da Maranello con Kimi Raikkonen nel 2007. Diventato Team Principal nel 2008, in quella stessa stagione Stefano ha guidato la Ferrari a quello che rimane l'ultimo Titolo Costruttori vinto dal Cavallino Rampante, sfiorando con Felipe Massa quello piloti, perso solo... all'ultima curva del GP conclusivo in Brasile. Le stagioni successive non sarebbero risultate altrettanto brillanti, anche se - sotto la guida di Domenicali - Fernando Alonso chiuse il Mondiale al secondo posto nel 2010 e poi ancora nel 2012 e nel 2013. Titoli sfiorati ma, trattandosi della Ferrari, soprattutto obiettivi falliti che, aggiunti alla scarsa competitività (ed al ritardo tecnico) delle Rosse nel passaggio all'era "ibrida" della Formula Uno, portarono alle dimissioni di Domenicali dopo i primi GP del Mondiale 2014.

Le capacità manageriali di Domenicali però non erano certo passate inosservate, tanto da portarlo nel giro di pochi mesi ai vertici di Audi primi e Lamborghini poi che, sotto la sua gestione, è costantemente cresciuta in questi ultimi sette anni, superando nel 2017  il miliardo di fatturato, e poi incrementandolo ancora grazie al lancio del SUV Urus, nel 2018.

La proposta di Liberty Media a Domenicali non è recentissima (se ne parla da mesi)  e probabilmente... l'accelerazione subita nelle ultime ore dalle indiscrezioni al riguardo (partita da ambienti anglosassoni) è funzionale all'esigenza dell'organizzatore del Mondiale di stringere i tempi. Comunque la si guardi, la possibilità che l'attuale presidente Lamborghini prenda in mano le redini della Formula Uno va senza dubbio letta come una grandissima occasione per Domenicali ma soprattutto come una garanzia di assoluta competenza e cultura sportiva per il Gruppo americano , che ne ha probabilmente bisogno per consolidare le basi del proprio progetto e le prospettive a lungo termine. A maggior ragione in una fase storica complicata (ed incerta) come quella attuale.

In attesa dell'ufficialità, si può intanto sottolineare come la Ferrari stia attraversando una stagione (in senso assoluto, non solo come Mondiale 2020) dal profilo basso ma continui ad esercitare nel lungo periodo un'influenza importante (storica) nel Motorsport e sulla Formula Uno in particolare. Tanto che l'ascesa di Domenicali al ponte di comando di Formula One Group andrà in un certo senso a completare quella dell'intero top management ferrarista dell'era Schumacher ai vertici dell'automobilismo sportivo  mondiale, visto che Ross Brawn è dal 2017 direttore generale e responsabile sportivo del progetto F.1 di Liberty Media e che Jean Todt è addirittura dal 2009 presidente della FIA, la Federazione Internazionale dell'Automobile.

 

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments