FORMULA UNO

Da Minardi ad Aston Martin: tutti i colori... dell'evergreen Alonso

Il due volte campione del mondo spagnolo punta ad essere il primo pilota a vincere un GP oltre la trecentesima partecipazione.

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Non ha perso tempo, Fernando Alonso: sbloccato dall'annuncio del ritiro di Vettel, un mercato piloti quest'anno "di rincalzo" segna comunque un colpo importante proprio con l'annuncio dell'ingaggio dello spagnolo da parte di Aston Martin. Fernando non ha lasciato nemmeno che il sedile della "verdona" si raffreddasse e - nel giro di quattro giorni, quelli del GP d'Ungheria - ci è subito saltato sopra, liberandosi per il 2023 (e oltre!)  della scomoda compagnia di Esteban Ocon nel team Alpine. Dal giallo della Renault al rosso della Ferrari, dal blu Alpine appunto al verde Aston Martin: una carriera a colori!

Da uno dei campioni più "consapevoli" e di spessore degli ultimi anni all'ultimo... degli eclettici: sulla Aston Martin lasciata libera dal quattro volte iridato tedesco salirà a partire dall'anno prossimo il due volte campione del mondo asturiano e con un contratto pluriennale, termine che sembra poter spingere la presenza di Alonso in pista fino al 2025. Ciò che significherebbe una militanza in Formula Uno da vero e proprio highlander delle piste: non solo quelle del Mondiale e nemmeno solo quelle d'asfalto!

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La stagione che lo scorso weekend a Budapest ha imboccato senza incertezze la seconda parte del proprio cammino (in discesa per il solo Verstappen) è infatti la diciannovesima stagione nel Mondiale di Fernando, che ha debuttato nella massima formula al GP d'Australia del 2001 con la Minardi. In occasione del GP dell'Azerbaijan di due mesi fa poi l'asturiano ha superato Michael Schumacher per longevità nel Mondiale, anche al netto del doppio anno sabbatico che Alonso ha osservato nel 2019 e nel 2020.

Osservato... si fa per dire, visto che quel biennio necessario a "disintoccarsi" dalle secche della sfortunata campagna-bis alla McLaren (Honda, soprattutto), il "nostro" non lo ha certo trascorso con le mani in mano, usandole anzi per stringere il volante delle monoposto della Indycar, della Toyota Hilux sulle piste della Dakar e della Toyota TS050 Hybrid nel Mondiale WEC, vincendo la 24 Ore di Le Mans nel 2018, facendo il bis l'anno seguente, conquistando tra l'altro tre anni fa anche il titolo iridato piloti nella categoria LMP1.

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Oltre a spianare la strada alla più che probabile promozione a titolare per il talento australiano Oscar Piastri alla Alpine (team del quale il campione in carica della Formula 2 è pilota di riserva), il passaggio di Alonso alla Aston Martin allontana ulteriormente il suo sogno - o meglio il progetto - di inseguire la Tripla Corona: gli manca solo la vittoria nella 500 Miglia di Indianapolis. Ora però c'è da pensare all'ennesima "primavera" di Fernando nel Mondiale, ad un primato di longevità da puntellare ulteriormente.

Se Alonso sta pensando ad un primato da fare suo però, beh questo può essere solo quello di diventare il primo pilota in grado di vincere un GP oltre la trecentesima partecipazione: un traguardo tornato recentemente d'attualità dopo il raggiungimento di questa cifra da parte di Lewis Hamilton (al GP di Francia). Dopo il ritiro del primatista assoluto Kimi Raikkonen (349), l'unico avversario di Fernando, secondo a quota 346, (raggiungerà Kimi tra poco più di un mese a Monza! ) è infatti il sette volte iridato della Mercedes, visti che Vettel - proprio il pilota che Fernando si appresta a sostituire - si fermerà a quota 299 nel prossimo GP di Abu Dhabi, capolinea della sua carriera.

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