FORMULA 1

Baku "chiama" Istanbul: le perle orientali di Bottas e Perez, variabili (impazzite?) della supersfida

In Turchia il finlandese ed il messicano hanno finalmente mostrato il loro possibile peso nella sfida iridata tra i rispettivi capitani.

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Valtteri Bottas o Sergio Perez? Chi vincerà l'Oscar come miglior attore non protagonista nella notte delle... stelle (che sia tale lo sperano soprattutto dalle parti di Stoccarda!), presumibilmente sotto i riflettori di Abu Dhabi, tanto per rimanere in tema. Il finlandese della Mercedes ha vinto dalla pole position ad Istanbul, il messicano della Red Bull è stato lesto ad approfittare del ko del proprio caposquadra nel finale del GP dell'Azerbaijan.

Performanti. Tenaci. Soprattutto efficaci. In Turchia Valtteri  e Sergio si sono entrambi ritagliati un ruolo da protagonisti, almeno fino ad un certo punto. Ma non è sempre stato così quest'anno, tutt'altro: non lo è stato quasi mai! Il punto è proprio questo: qual è il vero Bottas e quale il vero Perez? Beh, in senso assoluto (e nel confronto con i rispettivi compagni di squadra) lo sappiamo bene. Ora però conta solo il contributo che entrambi - nel bene e nel male - potranno portare alla causa iridata di Hamilton e Verstappen.

Bottas ha fatto tutto per bene all'Intercity Park di Istanbul: rivestito del ruolo di guastatore (in senso buono) a causa dell'andamento tutto in salita che ha preso il weekend di Hamilton causa sostituzione del motore endotermico, il 32enne finlandese ha "staccato" la pole position in prova ed in gara (una gara complicata dalle condizioni meteo avverse) è stato semplicemente irraggiungibile da parte di Verstappen, di fatto togliendogli sette punti, anzi otto contando il punto-bonus del giro veloce che Valtteri si è ugualmente assicurato. Un team player fatto e finito, Bottas. Un professionista di altissimo livello, ulteriormente "spinto" verso la vittoria dal prolungato digiuno in materia (Russia 2020, un anno abbondante) e, cambiando radicalmente prospettiva, da quello che lo attende con il passaggio ad Alfa Romeo Racing. Resta un dubbio: se la rimonta di Hamilton avesse portato il Re Nero alle sue spalle, come si sarebbe comportato Valtteri in caso di ordine di scambio di posizioni in uscita dalla operations room delle Frecce? A noi il dubbio rimane! Non lo sapremo mai. Anzi, non è detto: l'eventualità potrebbe ripresentarsi in una delle ultime sei tappe della volata mondiale.

Dallo sparring partner di Hamilton a quello del suo rivale olandese, che è poi anche il nuovo "vecchio" capofila della classifica generale con sei punti di vantaggio andando verso il Gran Pemio degli USA del prossimo 24ottobre. Ad Istanbul Perez ha mostrato di che pasta può essere fatto, rendendo la vita difficile ad Hamilton nel momento in cui il "44" lo ha raggiunto e poi chiudendo in terza posizione il sedicesimo atto del Mondiale: per il messicano si è però trattato solo del terzo podio stagionale (Bottas ci è salito tre volte tanto).  Distante anni-luce da Max in qualifica (tranne rarissime occasioni) Sergio ha fin qui largamente deluso, soprattutto i suoi, ma in fondo alla Red Bull Verstappen basta ed avanza e sulla gestione (e l'opinione) dei "Tori" in team di piloti c'è storicamente ben poco da discutere. Di certo alla Red Bull è mancato il contributo di Perez nel Mondiale Costruttori. Il messicano ha messo insieme 135 punti, appena più della metà dei 262,5 di Verstappen (ed è solo quinto nel Mondiale dietro a  Lando Norris, per dire), laddove Bottas ne ha totalizzati 177 contro i 256,5 di Hamilton. Per un totale di 433,5 punti a 397,5 per le Frecce Nere: un diferenziale di 36 punti... ascrivibili al rendimento insufficiente di Sergio in rapporto al mezzo a sua disposizione.

I conti veri però si fanno da qui in avanti e soprattutto nella classifica piloti. Al netto delle penalizzazioni che hanno colpito l'olandese a Sochi ed il sette volte iridato ad Istanbul, è ben difficile che Bottas e Parez possano influenza più di tanto la loro supersfida. Con un... vagamente dietrologico (ma non del tutto campato per aria) distinguo, legato all'escalation di tensione che la sfide verbali di Horner e Wolff lasciano intendere: un bis o magari un ter del patatrac al via del GP d'Ungheria (dove Bottas ha seminato il panico al via, facendo fuori in un colpo solo entrambe le Red Bull). Oppure - ed è l'ipotesi che speriamo non si verifichi - nel caso di un passaggio a vuoto di uno dei due contendenti: un problema meccanico suscettibile di chiudere anticipatamente la partita. Sarebbe un peccato, anche se farebbe parte del gioco. 

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