TECNOLOGIA MARINA

Bosch: dopo auto e bici adesso arrivano le eBoat  

Il colosso tedesco al debutto sulle imbarcazioni

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Bosch: dopo auto e bici adesso arrivano le eBoat<br />
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© ufficio-stampa

Anche il settore della nautica da diporto sta vivendo il fenomeno dell’elettrificazione così come nel comporto della mobilità terrestre con auto e biciclette la propulsione a zero emissioni si fa strada sulle imbarcazioni. In questo contesto non poteva mancare il colosso tedesco Bosch che dopo il successo ottenuto con i sistemi di elettrificazioni delle biciclette a pedalata assistita e grazie all’esperienza in questo con le vetture, debutta anche nel settore marino. Sarà la Bosch Engineering GmbH - società del Gruppo Bosch con sede ad Abstatt, in Germania che impiega circa 3.000 collaboratori – a seguire i nuovi progetti dedicati al promettente settore off-highway. L’azienda vanta un’esperienza di oltre vent’anni nel settore della mobilità con soluzioni su misura per un’ampia gamma di applicazioni per auto, veicoli commerciali, trasporto ferroviario, marittimo e veicoli industriali.

L'elettrificazione delle barche rappresenta il passo più importante per permettere al settore di seguire la strada della sostenibilità: il passaggio ai motori elettrici comporta un balzo sensibile nell'efficienza energetica, un abbattimento delle emissioni acustiche e una riduzione delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti nocivi.

Bosch è leader di tecnologie e servizi nel campo della Mobilità e detiene una grande tradizione nel campo di innovazione e applicazione automotive, moto e off-highway. Adesso l’obiettivo engineering è fornire ora soluzioni tecnologiche anche nel campo marino. Nello specifico la multinazionale tedesca propone l’elettrificazione delle imbarcazioni con soluzioni già su larga scala di derivazione automotive e off-highway. In particolare, con soluzioni full elettric o ibride per mezzi al di sotto dei 24 metri.

Le aspettative sono interessanti: nei prossimi 5 anni il mercato delle barche con motore elettrico raddoppierà il proprio valore e funzionerebbe anche da stimolo per l'industria a rinnovare l'intera tecnologia navale, per inquadrarla in un’ottica di economia circolare.

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