Milan, Ibra è rientrato in Italia
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Lo svedese è atterrato a Malpensa attorno alle 19:35: dormirà nel centro sportivo e si allenerà singolarmente
Il Milan riabbraccia Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è atterrato a Malpensa alle 19:35 circa, in leggero ritardo rispetto alle previsioni, e si è immediatamente diretto verso il centro sportivo dei rossoneri dove starà in quarantena per i quattordici giorni previsti dai protocolli. Ibra dormirà direttamente a Milanello e potrà quindi da subito cominciare ad allenarsi, sia pure individualmente. Una misura che gli consentirà di mantenersi in forma dopo il lavoro svolto in Svezia con l'Hammarby, la squadra di cui è proprietario.
Il medico sociale, Stefano Mazzoni, lo ha accolto con il termoscanner e nei prossimi giorni lo sottoporrà anche allo screening medico. Se tutti gli esiti saranno negativi, Ibrahimovic potrà riunirsi ai compagni. Non in tempo però per la fatidica data del 18 maggio, cerchiata in rosso da ogni società di Serie A.
Una scelta da professionista esemplare, qualità mai messa in dubbio da nessuno che lo abbia mai visto lavorare. In Svezia si è dato da fare e arriva più pronto degli altri, con più ritmo nelle gambe e con la sensazione della palla tra i piedi. L'Hammarby ne è rimasto impressionato e lui stesso ha espresso apprezzamento per i giovani del club: sarà un parere anche di parte - Ibra è socio del club, ne detiene circa il 25% delle quote - ma i dirigenti lo corteggiano per convincerlo a farlo tornare. "È probabile - spiega il ds Jasper Janssen a 'Expressen' - che lui chiuderà la carriera qui. Io penso di sì ma solo Zlatan lo sa. Al momento lui non ha detto nulla a riguardo e io non devo di certo dirgli che lo vogliamo qua. Ormai ho capito com'è fatto, lui non si esporrà fino a quando non sarà sicuro al 100%. Ovviamente a noi l'ipotesi piacerebbe molto".
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Per ora però Ibrahimovic è concentrato solo sul Milan: poi sarà il tempo di altre scelte, di carriera e di vita. Tornare a casa e accettare un calcio di livello più basso oppure continuare un altro anno in rossonero per cercare di rilanciare un club in crisi e alle prese con il nodo Maldini: proprio il futuro del dt e di Pioli potrebbe influire ma sarà il confronto con Gazidis a risultare lo spartiacque decisivo. Ruolo, stipendio, progetto: le chiavi per convincerlo a rimanere.