ZIZOU SI RACCONTA

Zidane: "Testata a Materazzi? Non ne vado fiero, ma fa parte del viaggio"

La leggenda francese rispolvera il suo passato e glissa sul suo accostamento alla panchina del PSG

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Zinedine Zidane culla le sue memorie, le più dolci e anche le più amare. Le 50 candeline che spegnerà tra poco meno di una settimana, del resto, impongono la più trasparente sincerità. Per TeleFoot, l'ex stella di Juventus e Real Madrid ha ripercorso i momenti più alti e più bassi della sua carriera da calciatore. A partire da quella maledetta finale mondiale del 2006, in cui venne espulso per la testata a Materazzi - "Non ne vado fiero, ma fa parte del viaggio"- appena dopo quel cucchiaio dal dischetto contro Buffon - "Dovevo fare quello, se è una cosa che ho fatto è perché dovevo". Sul futuro invece, Zidane non si sbottona: l'invito sotto la Tour Eiffel, in casa PSG, è sempre valido.

Vedi anche Zidane al Psg, il consigliere smentisce: "Voci infondate" Mercato Zidane al Psg, il consigliere smentisce: "Voci infondate" "Non sono orgoglioso di quello che ho fatto, della testata, l'ho già detto", esordisce Zizou sul fattaccio che ha concluso su una nota dolente la sua carriera nella finale di Berlino. "Tuttavia fa parte del viaggio, non possiamo cambiare il passato. Nessuna vita è perfetta". Poco prima, Zidane aveva realizzato l'1-0 con un rischioso cucchiaio dal dischetto, che aveva spiazzato Buffon per poi raccogliere la benedizione della traversa: "Non è stata una follia. Dovevo fare quello, se è una cosa che ho fatto è perché dovevo. Avrei potuto sbagliare, oppure no. Eravamo al 7' o 8', c'era tempo, avevo pochi secondi per pensare e di fronte c'era un portiere che mi conosceva perfettamente come Buffon. Dovevo inventarmi qualcosa".

Il ritorno su una panchina di alto calibro è imminente? Circa questo capitolo, Zidane non sembra avere fretta: “Ho questa fiamma, il calcio è la mia passione (…) Cosa sogno? Niente, ho sognato molto e ho ricevuto indietro molte cose, sono realizzato. Ho una grande famiglia e questo è ciò che conta di più". Purtroppo, nessuna domanda sul suo possibile sbarco al Paris Saint-Germain, argomento tabù durante tutta l'intervista.

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