Serie B: il Brescia pareggia con lo Spezia nel festival del gol, il Palermo ringrazia e resta al comando

Partita pazza al Rigamonti, alla fine un punto a testa per Corini e Marino, il Pescara aggancia il Lecce terzo

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Manca il sorpasso in vetta alla classifica il Brescia che pareggia 4-4 contro lo Spezia, rimontando quattro volte la squadra di Marino in una partita senza alcun senso logico. Il Palermo resta così da solo al comando, alle spalle della squadra di Corini invece si forma la coppia Lecce-Pescara, con la squadra di Pillon salvata da due pali nello 0-0 a Livorno nel pomeriggio. Sorride anche Zenga contro il Padova nel derby.

Il Brescia ha l'occasione di prendersi il primato in solitaria ai danni del Palermo, ma l'inizio di partita contro lo Spezia è di quelli che proprio si vorrebbero evitare. Neanche un minuto sul cronometro e su un cross da destra Andrenacci respinge in uscita, Mora fa scendere il pallone e lo spedisce in rete, abbassando ancora di più la temperatura al Rigamonti. Il Brescia reagisce, prima accarezza la traversa di Lamanna con Sabelli, poi con l'uomo mercato Tonali al 24' batte il portiere dello Spezia. La squadra di Marino non si scompone e al 41' ritrova il vantaggio con un cross di Bidaoui che però cade beffardamente in rete proprio sotto la curva bresciana. Il primo tempo non ha ancora finito con le emozioni e congeda tutti con il nuovo pareggio del Brescia che grazie al ginocchio di Alfredo Donnarumma al 47', 16 gol in campionato per lui, sempre più capocannoniere del torneo, raddrizza ancora il punteggio. Il secondo tempo riparte come il primo e cioè con lo Spezia che segna e mette in difficoltà il Brescia. Al 48' ancora Bidaoui, non segnava da settembre prima di questa gara, buca Andrenacci e replica il risultato della gara d'andata sul 2-3 per lo Spezia, solo che qui c'è ancora un tempo intero da giocare. E infatti al 55' arriva il nuovo pareggio del Brescia, la connessione è sempre quella, Torregrossa per Donnarumma che batte Lamanna e fa entrare ancora di più in partita il pubblico con la terza doppietta della propria incredibile stagione. Corini capisce l'importanza del momento, si agita e si sbraccia in panchina, sollevando di peso i propri giocatori quando subiscono un fallo dalle sue parti per non far perdere ritmo alla squadra. Ritmo lo prende eccome Okereke al 63' quando la difesa del Brescia può solo leggergli il numero sulla maglia, Andrenacci in uscita lo mette giù ed è rigore che lo stesso attaccante di Marino trasforma per il pazzo 4-3 in favore dello Spezia. Sabelli su una genialata di Torregrossa prende la seconda traversa della propria partita, ma visto che questa gara è esagerata in tutto Tonali scheggia ancora una volta la traversa di Lamanna con un controbalzo di pura classe. Corini ci crede, inserisce Tremolada in cerca di qualità dicendogli “dai che andiamo a vincerla!” e al 75' arriva un altro rigore, questa volta per il Brescia, che Donnarumma segna, terza tripletta in questo campionato, 18 gol complessivi e per la quarta volta lo Spezia sciupa il vantaggio che si era costruito. Fino le due squadre ci provano, attaccano per vincere, ma non arrivano più gol, in quella che comunque si candida con prepotenza per il premio di gara più spettacolare della Serie B 2018/2019.

Era stato un derby felice quello contro il Verona per il Padova, è amarissimo quello contro il Venezia. Campo pesante e tanta pioggia, serve una giocata individuale, un colpo per aprire la partita. Per fortuna del Venezia è Segre a inventarsi la giocata giusta, al volo su un pallone messo fuori da calcio d'angolo. Complicato il primo tempo del Padova, a ritmi bassissimi e senza spunti in avanti, con il Venezia che ordinato difende il proprio vantaggio. Anche la prima parte della ripresa conferma la poca ispirazione di giornata per il Padova, nel frattempo Di Mariano pizzica la traversa con un cross che diventa un tiro. Improvviso e bellissimo arriva all'85 il pareggio del Padova, con Trevisan, cresciuto nelle giovanili del Venezia, che manda all'incrocio opposto un sinistro al volo che stappa l'entusiasmo di tutta la panchina e del settore ospiti. Il Padova però ripiomba nello sconforto quando nel recupero Cappelletti salta in area e tocca il pallone con le mani, donando così al Venezia un calcio di rigore: Di Mariano spiazza Minelli che non riesce a respingere come fatto con Pazzini nel derby col Verona della scorsa settimana. Nei secondi finali rosso a Di Mariano che reagisce male a un pallone non restituito dal Padova ai padroni di casa, ma la festa è comunque tutta per Zenga e il suo Venezia.

Tutti si aspettano il Pescara di Pillon all'assalto, con la voglia di vincere e andare per qualche ora a un solo punto dal Palermo primo. E invece il Livorno è ordinato, reattivo, pronto ad asfissiare i tentativi di manovra dei biancoazzurri che così vedono solo da lontano la possibilità di essere pericolosi. Vede da molto vicino la porta invece Gonnelli che scuote il palo del Pescara con un terra-aria dal limite dell'area e nel finale Giannelli mette alto a pochi metri da Fiorillo. A inizio secondo tempo tocca a Diamanti ricordare a tutti che piede sinistro gli ha donato la natura, doppia finta, siluro a giro che Fiorillo guarda scuotere ancora una volta il palo della propria porta. Il Livorno insiste nel finale, si mette nelle mani, nei piedi e nel talento di Diamanti a cui però manca la precisione nell'ultimo passaggio e così il Pescara porta a casa un punto sofferto, mentre i padroni di casa si rammaricano per le occasioni mancate e per tre punti che avrebbero potuto pesare molto nella lotta per la salvezza.

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