I PRECEDENTI

Serie A a luglio: i quattro precedenti non fanno ben sperare la Juventus

Sono 72 anni che il campionato non termina oltre il mese di giugno: ma ogni volta che si è verificato i bianconeri sono stati ignorati dalla Dea Bendata

  • A
  • A
  • A

La Figc ha deciso: la Serie A 2019-2020 va terminata, e per farlo si giocherà anche a luglio e se necessario agosto. Una piccola anomalia per il calcio nostrano, che molto raramente ha chiuso i battenti oltre il mese di giugno: nella storia è capitato solo quattro volte, la più recente delle quali risale addirittura a 72 anni fa. E in ognuna di queste occasioni, la Juventus, in lizza per lo scudetto, fu beffata: una volta dall'Inter, tre dal Torino.

Il calcio italiano è al lavoro per chiudere la serie A entro l'estate e le possibilità che il campionato sfondi il psicologico muro del mese di giugno non sono semplicemente altissime: sono quasi obbligate. La Figc ha infatti prorogato la chiusura della stagione 2019-2020 addirittura al 2 agosto: una scadenza indispensabile per poter disputare le 12 giornate restanti (che diventano 13 per le otto squadre che dovranno affrontarsi in Verona-Cagliari, Atalanta-Sassuolo, Inter-Sampdoria e Torino-Parma). Altissima la posta in palio: per la salvezza, per i piazzamenti in vista delle coppe, e soprattutto per lo scudetto. Con 26 partite disputate il duello sembra ora riguardare le sole Juventus (capolista a quota 63) e Lazio (inseguitrice a 62).

Per la Serie A a girone unico sarà la quinta volta in assoluto in cui si giocheranno partite più in là del mese di giugno. E guardando libri di statistiche e cabala, chi è autorizzato a fare gli scongiuri è proprio la Juventus reduce da otto campionati vinti di fila: in nessuno dei quattro precedenti, infatti, lo scudetto si tinse di bianconero.

Il primo precedente risale alla prima, storica edizione della serie A a girone unico. Si giocava il campionato 1929-1930, denominato ufficialmente Divisione Nazionale Serie A 1929-1930 e fortemente voluto dall'allora presidente della Federazione, Leandro Arpinati (che prese ispirazione dalle formule in vigore in Austria e Ungheria). Diciotto le squadre partecipanti, provenienti da tutta Italia (anche se a sud di Livorno le uniche iscritte erano Lazio, Roma e Napoli) e che si affrontarono in due gironi di andata e ritorno in un periodo di 9 mesi esatti: dal 6 ottobre 1929 al 6 luglio 1930. La nuova serie A cominciò come meglio non avrebbe potuto: con un campionato all'insegna del grande equilibrio e con tre squadre racchiuse in cinque punti a fine stagione. Lo scudetto andò però all'Ambrosiana (nome adottato dall'Inter durante il ventennio fascista), con il Genoa alle sue spalle e la Juventus solo terza.

Per trovare un altro campionato finito a luglio bisogna fare un salto in avanti negli anni '40, quando in realtà la circostanza si ripeté ben tre volte. Quelli però erano gli anni in cui Torino era sì la capitale italiana (e forse mondiale) del calcio, ma grazie alla sua metà granata. Il 1946-1947 fu il primo campionato in cui si tornò a disputare regolarmente la serie A dopo la sospensione per la Seconda Guerra Mondiale, le partecipanti erano 20 e anche per questo la stagione fu eterna: prese infatti il via abbastanza tardi (il 22 settembre 1946) e chiuse i battenti il 6 luglio 1947. Abbastanza inevitabilmente lo scudetto andò al Grande Torino, con la Juventus seconda ma divisa dai cugini da ben 10 punti. La formula fu ripetuta anche l'anno successivo, in una serie A addirittura a 21 squadre (la Triestina, retrocessa sul campo, fu riammessa al massimo campionato per ragioni patriottiche). Con le squadre in campo tra il 14 settembre 1947 e il 4 luglio 1948, i bianconeri si presero la soddisfazione di avere Giampiero Boniperti come capocannoniere del campionato grazie alle sue 27 reti. La posizione nella classifica finale fu però sempre un secondo posto, in coabitazione con il Milan e la stessa Triestina, ma con il Torino scudettato addirittura a +16 (in anni in cui peraltro la vittoria valeva due soli punti).

Capitolo a parte lo merita il 1945-1946. Primo anno in cui in Italia si tornò a giocare a calcio dopo la guerra, quella stagione presentò il Campionato Alta Italia 1945-1946, il Campionato Serie A-B Centro-Sud 1945-1946 e il girone finale nazionale: tre distinti tornei per sancire la squadra campione d'Italia, con conclusione fissata per il 28 luglio 1946. Le squadre partecipanti furono ben 25, ma la vincitrice finale fu sempre la solita: il Torino. E la Juventus? Terza nella classifica conclusiva della serie A Alta Italia (alle spalle di Torino e Inter), contese ai cugini granata lo scudetto in un appassionante testa a testa nel girone finale nazionale. Ma terminò ancora una volta seconda: 21 punti contro i 22 del Torino.

E la speranza del popolo bianconero è che, questa volta, se a luglio si deve giocare finisca in maniera diversa.

Vedi anche Chi va in Europa se i campionati non riprendono? Sfida Milan-Verona, Atletico fuori, il City sorride Calcio Chi va in Europa se i campionati non riprendono? Sfida Milan-Verona, Atletico fuori, il City sorride

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments