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LA VOTAZIONE

San Siro, il giorno della verità: si decide sulla vendita a Inter e Milan. Forza Italia si astiene, sì più vicino

La votazione del consiglio comunale è iniziata alle 16.30. Con il no i club andrebbero fuori città

29 Set 2025 - 22:50

Inter e Milan oggi conosceranno in quale stadio giocheranno in futuro. Alle 16.30, infatti, è iniziato il consiglio comunale di Milano, che si riunisce per votare in merito alla vendita di San Siro ai due club per 197 milioni di euro, offerta valida solo sino a domani e dunque la delibera deve essere approvata per forza in giornata. Ma non sarà una seduta semplice, non a caso è stata convocata a oltranza col rischio che si arrivi a notte fonda, poiché mancano ancora due sì al via libera. Con l'annuncio dell'astensione da parte di tre dei quattro consiglieri di Forza Italia, ci sarebbero ora i numeri (benché risicati) affinché la delibera possa passare con il sì al termine della votazione: la maggioranza, infatti, non è più a quota 25 ma si abbassa a 23, numeri che il sì a questo punto dovrebbe avere.

Se la delibera verrà approvata, si dovrà arrivare a rogito entro il 10 novembre, data in cui scatterà il vincolo sul secondo anello. I club a quel punto saranno liberi di costruire un nuovo stadio nell’area dei parcheggi del Meazza e più tardi abbattere l’attuale impianto, con l’eccezione della zona Sud-Est come da piano stabilito.

Se, invece, arrivasse la fumata nera, Inter e Milan sarebbero pronte a lasciare Milano per trovare una soluzione nell'hinterland: ognuna con un suo stadio, i nerazzurri avevano valutato Rozzano mentre i rossoneri hanno già investito su San Donato, oppure ancora condivisa.

EMENDAMENTI APPROVATI
- Emendamento 145

EMENDAMENTI NON APPROVATI
- Emendamento 54, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12

IN NOTTATA IL VOTO DECISIVO
Il consigliere Marcora parla di “notte che passeremo insieme”. Il voto decisivo è atteso a notte fonda.

DE CHIRICO SPACCA FORZA ITALIA
Il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico annuncia che, contro la linea del suo partito, voterà no: “Il mio voto sulla delibera sarà convintamente negativo. Il mio è un “no” sul metodo e sul merito. Ho sempre lavorato per il bene di Milano e dello sviluppo, ma questa delibera ha tanti punti oscuri”. Gli astenuti di Forza Italia quindi saranno soltanto 3. La maggioranza ha comunque i numeri per far passare la delibera, ma la conta rischia di essere al limite: 24 voti favorevoli, 3 astenuti, 22 contrari.

TERMINATI GLI INTERVENTI, VIA ALLA DISCUSSIONE SUGLI EMENDAMENTI (239!)
Terminano gli interventi in aula, ora si procederà con la votazione degli emendamenti alla delibera di vendita proposti. Sono stati presentati 239 emendamenti, sembra molto probabile che si farà notte. Si annunciano ore di discussione con voti frequenti, si parte dall'emendamento 54: il consigliere Truppo di FdI propone la ristrutturazione dell'attuale impianto, ma la Giunta dà parere negativo alla proposta. La maggioranza di centro-sinistra, favorevole alla vendita, voterà probabilmente contro a tutti gli emendamenti dell'opposizione per evitare modifiche sostanziali al testo della delibera.

FDI E LEGA CONFERMANO IL NO E PUNGONO FORZA ITALIA
Silvia Sardone, consigliera della Lega, ha ribadito che il suo partito e Fratelli d'Italia voteranno no, non rinunciando a una frecciata a Forza Italia: "Mai avrei pensato che la delibera passasse grazie ai consiglieri della mia parte politica".

D'AMICO (PD), ATTACCO A MAROTTA E SCARONI: "VOI SIETE ANTICHI"
Simonetta D'Amico, consigliera del Partito Democratico, ha annunciato il suo sì alla delibera, ma ha terminato il suo intervento con un attacco a Beppe Marotta, presidente dell'Inter, e a Paolo Scaroni, presidente del Milan: "Cari Marotta e Scaroni, anche meno: se siamo arrivati fin qui è anche per colpa delle squadre. Ci avete detto che la politica è antica, ma siete voi antichi! Noi non facciamo sconti: il percorso dovrà essere ineccepibile in ogni sua fase".

IL CAPOGRUPPO DELLA LISTA SALA NON VOTERÀ A FAVORE
Marco Fumagalli, capogruppo della Lista Sala in Consiglio, ha annunciato che non voterà a favore della cessione dell'impianto. Resta da capire se voterà contro o si asterrà, ma quel che conta è che senza il suo sì la maggioranza non dovrebbe avere i voti necessari e il via libera alla vendita avverrebbe grazie all'astensione di Forza Italia, che abbasserà il quorum.

VOTO ATTESO IN TARDA SERATA O NELLA NOTTE: I TEMPI
Il voto finale è atteso in tarda serata, o addirittura nella notte. I consiglieri comunali dovranno decidere se anticipare i tempi rinunciando a qualche intervento. Al momento la lista dei consiglieri che si sono iscritti a parlare è ancora lunga e ogni intervento può durare fino a 10 minuti. L'esito della votazione a questo punto però non sembra più in discussione.

PROTESTE DA PARTE DI ALCUNI CITTADINI CONTRO LA VENDITA
Alcuni cittadini si sono riuniti sia all'esterno sia all'interno di Palazzo Marino per protestare contro la vendita di San Siro. Esposti cartelli come "San Siro non si vende" e "I beni pubblici non si vendono".

SORTE: "GRAZIE A FI MILANO NON CONDANNATA ALL'IMMOBILISMO"
"Qualcuno potrà dire che la non partecipazione dei nostri consiglieri potrebbe favorire l'approvazione della delibera, aiutando questa amministrazione. Ma questo poco importa. Noi scegliamo di tutelare la città di Milano. Oggi rivendichiamo con chiarezza la nostra scelta: Forza Italia salva Milano. Grazie a Forza Italia la città non sarà condannata a una crisi di immobilismo": lo afferma in una nota il coordinatore lombardo di Forza Italia, il deputato Alessandro Sorte, lasciando intendere che i consiglieri azzurri a Palazzo Marino usciranno dall'Aula durante la votazione sulla vendita di San Siro a Milan e Inter. "Noi non vogliamo demolire le opportunità di crescita, bloccare gli investimenti, infliggere un danno ai milioni di tifosi e ai cittadini. Al contrario - aggiunge - vogliamo favorire lo sviluppo della città, il lavoro, la rigenerazione urbana. Parliamo infatti di un investimento da 1 miliardo e 200 milioni di euro. Significa occupazione, sviluppo economico, un rilancio per la città. Non è l'operazione che avremmo voluto, non è la delibera che avremmo scritto noi, ma non possiamo ignorare il quadro complessivo". Insomma, "noi non voteremo sì, perché questa delibera rimane piena di limiti. Ma non voteremo nemmeno contro - conclude Sorte -, perché significherebbe condannare Milano e i milanesi. Scegliamo di restare coerenti con i nostri valori: non ideologici, ma pragmatici, concreti, orientati al bene della città. Se ci saranno dei distinguo, saranno dovuti a comprensibili battaglie territoriali che rispettiamo. Questa vicenda dimostra ancora una volta la differenza tra Forza Italia e gli altri partiti: noi siamo gli unici capaci di non fare scelte ideologiche, ma di mettere al centro gli interessi dei cittadini. E questa è la nostra forza".

FORZA ITALIA SI ASTIENE, SÌ PIÙ VICINO
Alessandro Sorte, coordinatore di Forza Italia in Lombardia, annuncia l'astensione dei consiglieri del suo partito: "La delibera San Siro riguarda non solo uno stadio, ma un pezzo di storia e il futuro della città di Milano. È vero: è scritta male, presenta molte criticità e numerose lacune. E non possiamo condividerne il merito. Ma qui stiamo parlando della vendita di San Siro e della riqualificazione di una zona importante della città, e della possibilità di consentire a Milan e Inter di avere finalmente uno stadio di proprietà, come accade in tutte le grandi città europee. Il nostro partito non ha mai ragionato per partito preso: il presidente Berlusconi ci ha insegnato a entrare nel merito delle questioni, a guardare sempre agli interessi della comunità. Noi vogliamo favorire lo sviluppo della città, il lavoro, la rigenerazione urbana. Parliamo infatti di un investimento da 1 miliardo e 200 milioni di euro. Significa occupazione, sviluppo economico, un rilancio per la città. Milano ha ambizioni internazionali e deve avere le infrastrutture adeguate per sostenerle. Per questo, oggi rivendichiamo con chiarezza la nostra scelta: Forza Italia salva Milano. Noi non voteremo sì, perché questa delibera rimane piena di limiti. Ma non voteremo nemmeno contro, perché significherebbe condannare Milano e i milanesi". 

UNA DELLE INDECISE DELLA MAGGIORANZA VOTA SÌ
C'è un indeciso in meno nella maggioranza di centrosinistra al Comune di Milano sulla vendita di San Siro. La consigliera del Pd, Monica Romano, ha sciolto la riserva e ha annunciato il suo voto favorevole alla delibera. Un ottavo consigliere rimane indeciso ed è il capogruppo della Lista Beppe Sala sindaco, Marco Fumagalli.

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