SERIE A

Milan e Inter in campo col brivido, il Napoli ritrova Osimhen

Triplice impegno di campionato, ma la testa è alla Champions: Pioli e Inzaghi rischiano con Bologna e Monza, Spalletti ospita il Verona

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Su Milan, Inter e Napoli incombe il campionato, ma la testa è alle sfide di Champions League di settimana prossima. Oggi i rossoneri varano un ampio turnover nella delicata sfida contro un Bologna in grande forma, mentre i nerazzurri ospitano il pericoloso Monza. Per Pioli e Inzaghi due partite insidiose, che rischiano di condizionare anche la lotta per il quarto posto. Hanno meno pensieri gli azzurri, che ritrovano Osimhen nella gara del "Maradona" contro il Verona.

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Il calcolo è presto che fatto: con 27 punti ancora a disposizione, il campionato consente margini di recupero maggiori rispetto a una Champions che conosce solo l'hic et nunc di martedì sera. Sui piatti della bilancia, il dentro o fuori di Napoli e dei quarti di finale ha un peso differente. Da qui la scelta di Pioli di rivoltare come un calzino il Milan, nel pomeriggio bolognese della trentesima di campionato. Fuori quasi coloro che in altri condizioni sarebbero partiti titolari, ma che neanche tre giorni dopo l'1-0 di coppa devono recuperare energie per l'imminente retour match contro Spalletti. Al Dall'Ara, i rossoneri sanno di trovarsi di fronte a un avversario in striscia positiva da quattro partite, con il fresco 0-2 di Bergamo e i piazzamenti per l'Europa non cosi' distanti. Sara' gara vera e il tecnico del Milan pesca nella voglia di riscatto di chi sin qui ha giocato meno e la musichetta Champions l'avrebbe comunque ascoltata dalla panchina. C'è un turnover massiccio nei pensieri di Pioli, che prima di partire per l'Emilia non ha parlato, ora che anche la pretattica riveste un ruolo importante: troppo alta la posta in palio martedì, con la Champions che mette in palio un'eventuale semifinale con l'Inter, sempre che Inzaghi e i suoi non dilapidino lo 0-2 ottenuto a Lisbona con il Benfica. Quanto al campionato, oltre che sui nerazzurri, la corsa su Roma (avanti un punto) e Atalanta (indietro di 4) si fa anche sulla consapevolezza che il turno successivo si giocherà a Bergamo la sfida tra Gasperini e Mourinho e che almeno una delle due rivali è destinata a rallentare. Sara' insomma un tetris di ragionamenti a portare domani Pioli a scegliere poche certezze (Maignan su tutti) e a dare minuti ai rientranti Kalulu e Thiaw in difesa, con Florenzi destinato a partire dal primo minuto. A meta', con Pobega verso il ruolo di titolare, possibile turno di stop per Tonali, dietro a quella che sarebbe la vera scommessa di giornata: una trequarti composta da De Ketelaere con Saelemakers e Rebic, atteso da una prova scacciacrisi dopo i fischi contro l'Empoli. Che non avevano risparmiato neanche Origi, obbligato ora a dar tregua a Giroud in attacco. Dopo l'1-0 al Napoli, pensando al ritorno di Champions, il tecnico rossonero sapeva gia' di dover guardare oltre Bologna e mettere il Milan nella condizione migliore: "L'obiettivo è talmente importante che non sbaglieremo l'approccio". Quando Pioli si è affidato alle seconde linee, i risultati non lo hanno ripagato. Ma stavolta deve fare un atto di fede.

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Battere il Verona per mettersi nelle migliori condizioni mentali possibili per poi affrontare il Milan nel secondo round dei quarti di Champions League. Con un Victor Osimhen in più. Alla vigilia della sfida di campionato contro l'Hellas la notizia che tutti i sostenitori del Napoli attendevano arriva direttamente dalla bocca di Spalletti. "E' convocato, le sue condizioni sono buone - ha annunciato - E' chiaro che poi l'obiettivo è sempre arrivare al meglio nella gara di martedì. Ma se ci fosse bisogno di lui per venti minuti si può pensare di usarlo". L'ampio divario in classifica sulle rivali consente ai campani di poter ricorrere a un abbondante turnover senza correr rischi. Kim e Anguissa, squalificati in coppa, sono gli unici titolarissimi certi del posto, mentre gli altri pilastri della squadra, da Kvaratskhelia a Di Lorenzo fino a Lobotka, potrebbero rifiatare. Spalletti prova comunque a 'distrarre' i suoi ragazzi dal pensiero fisso del Milan. "La partita di domani è doppiamente importante, se vinciamo ci mancano tre vittorie per lo scudetto - ha proseguito - Non trovo motivi per pensare alla partita di martedì. Noi dentro la testa e gli occhi dobbiamo avere le foto del bello che abbiamo davanti. Non dobbiamo portarci dietro nessun tipo di ragionamento. Con il Verona e' fondamentale anche per arrivare meglio alla partita con il Milan. Le insidie sono tantissime ma le nostre motivazioni sono molto più forti e più alte". Tornando ad analizzare la gara persa a San Siro, il tecnico del Napoli promuove la sua squadra. "Tanti hanno parlato di nervosismo, io parlerei di maturita' per quello che e' successo dentro la partita - ha spiegato - . C'è stata una crescita importante, noi abbiamo avuto molti atteggiamenti corretti. Siamo stati lucidi e pericolosi in dieci uomini contro un avversario che ha una storia e una abitudine a questi livelli". Il Napoli giocherà nuovamente nel catino del 'Maradona' e Spalletti ne approfitta per un altro appello al popolo azzurro, seppur con toni più pacati rispetto al rovente post-partita di Milano, "per dire che in questo momento l'unica cosa da fare è restare tutti uniti e compatti, guidati dall'amore per il Napoli. Penso che sia incomprensibile privare questo gruppo del supporto di cui abbiamo bisogno. Io non ce l'ho con nessuno, pero' una cosa chiara ce l'ho - ha concluso - Ora è il momento di perdersi dentro l'amore per il Napoli". Prima contro il Verona, per avvicinarsi ulteriormente a un tricolore ormai in bellavista, poi contro il Milan. Per alimentare il sogno europeo.

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L'Inter bella d'Europa deve rituffarsi con la massima concentrazione sul campionato. Non solo perché a San Siro, dopo il successo di Lisbona contro il Benfica, arriva il temibile Monza di Raffaele Palladino, ma soprattutto perché gli uomini di Simone Inzaghi hanno estremamente bisogno di tornare a fare punti pesanti nella corsa per qualificarsi alla prossima Champions League. Nelle ultime sei partite in Serie A, infatti, i nerazzurri hanno raccolto solo quattro punti: l'ultima vittoria rimane quella con il Lecce del 5 marzo scorso e da quel momento nel giro di quattro gare i punti sono stati soltanto uno, quello arrivato con il pareggio beffa di Candreva la scorsa settimana contro la Salernitana. Troppo poco per una squadra che ha bisogno di entrare nella prossima Champions anche per questioni economiche. Non sarà facile tornare alla vittoria, tuttavia, anche perché il Monza già all'andata fece soffrire l'Inter con il gol del pareggio in extremis firmato da Caldirola. Inoltre, i nerazzurri avranno le scorie del successo col Benfica nelle gambe, con il rischio anche di avere pure la testa alla sfida di mercoledì che potrebbe aprire loro le porte di una semifinale di Champions che all'Inter manca da tredici anni (l'ultima volta nel 2009/10, l'anno del Triplete). Anche per questo, Inzaghi sta valutando un po' di turnover, a partire da una gara di riposo per Darmian (l'interista più utilizzato in questo 2023), con D'Ambrosio pronto a sostituirlo dal 1' in difesa. In attacco, invece, si rivedrà Lukaku, favorito per cominciare la sfida in coppia ormai fissa con Correa, mentre Lautaro e Dzeko dovrebbero sedersi in panchina. In panchina ci sarà anche Calhanoglu, al rientro dopo il problema muscolare subito con la nazionale ma non ancora al 100% per avere già una maglia da titolare: più probabile Inzaghi lo possa utilizzare a gara in corso per fargli mettere minuti nelle gambe verso la sfida di Champions League. Ancora niente da fare, invece, per Milan Skriniar, sempre alle prese con il problema alla schiena. L'ultima presenza dal 1' per il difensore slovacco e' del 22 febbraio scorso contro il Porto, poi solo uno scampolo di gara sempre con i portoghesi al ritorno. Intanto, non mancheranno i tifosi sugli spalti contro il Monza: è atteso infatti l'ennesimo tutto esaurito al Meazza con oltre 73mila presenti.

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