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IL CASO

Gli arbitri rispolverano la prova tv: è guerra ai simulatori

Dopo il rigore di Milan-Fiorentina, l'AIA pensa alle soluzioni da adottare per evitare nuovi casi Gimenez

di Alessandro Franchetti
22 Ott 2025 - 09:10
 © Getty Images

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Il piano anti-crisi è in piena fase di studio, non proprio una fase evolutiva, piuttosto una specie di ritorno al passato, un modo per riavvolgere il nastro di un cortocircuito che continua a evidenziare difetti invece che risolvere i problemi. Il punto di partenza è il rigore di Milan-Fiorentina. La chiamata dell'arbitro Marinelli, considerata adatta (nessun fallo su Gimenez), la controchiamata del Var Abisso che manda il direttore di gara al monitor (sbagliando, secondo l'AIA) e il penalty poi concesso ai rossoneri. De Marco ha chiarito ieri la posizione degli arbitri, che non si stanno limitando a una tirata di orecchie bipartisan (per Abisso e per Gimenez, in pratica considerato simulatore), ma stanno provando a capire in che modo evitare certi errori. E allora, scrive la Gazzetta dello Sport, ecco che il passo avanti diventa un passo indietro. Da un monito(r) all'altro.

Già, perché tra le soluzioni che potrebbero essere adottate c'è il grande ritorno della Prova tv, rispolverandola dalla cantina in cui era finita causa Var e utilizzata, negli ultimi anni, solamente per individuare e punire i bestemmiatori. Poca roba, in effetti. Il punto è che, anche con le migliori intenzioni, il cortocircuito rischia così di diventare totale. Pensiamo a questo: l'arbitro prende una decisione in campo, il varista lo richiama per segnalargli un errore o presunto tale e, qualche giorno dopo, la Prova tv rimette le cose a posto, smentendo il secondo che smentiva il primo. Errore rimediato? Non proprio, piuttosto una caccia al simulatore (giusta e giustificata) che punisce uno in realtà punendo più o meno tutti. Arbitro, varista e compagnia bella. 

E d'altronde era proprio per evitare queste decisioni, diciamo così, un po' circolari che la Prova tv era stata accantonata. Si era creduto che due o tre occhi bastassero per evitare topiche clamorose, si scopre che ne servono altri, che non basta un monitor ma bisogna sempre riavvolgere il nastro e rivedere, rivedere, rivedere. Sarà la soluzione anti-crisi? Lo scopriremo, ma intanto la si valuta, ragionandoci un po' su. Il giro di vite annunciato dagli arbitri contro i tuffatori parte da qui. In fondo da un passo indietro dopo due passi avanti.