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SERIE A

Gioco spettacolare, punti e zone alte della classifica: l'anno d'oro di Bologna e Como

Italiano e Fabregas stanno facendo volare due squadre che stanno sorprendendo il campionato

di Andrea Cocchi
25 Nov 2025 - 12:49

Il gioco paga, così come le idee e un'organizzazione scientifica in ogni fase della partita. Bologna e Como stanno volando, e chi guarda la classifica, vedendo le zone alte, si ritrova la squadra di Italiano a tre punti dalla vetta e quella di Fabregas a sei, con la Juve sotto di due. Parlare di sorprese, a questo punto, è più che riduttivo. Innanzitutto perché gli emiliani l'anno scorso erano in Champions e quest'anno in Europa League, mentre i lombardi hanno una proprietà che potrebbe benissimo gestire un club di Premier. 

Questo, però, vale se ci limitiamo a un'osservazione superficiale. Se invece guardiamo con attenzione le prestazioni di Bologna e Como non possiamo non notare alcune costanti non di poco conto. Innanzitutto il valore delle due rose. Italiano ha una serie di cambi, soprattutto nel quartetto avanzato, da fare invidia alle grandi. Sulle fasce c'è la possibilità di alternare Orsolini, Bernardeschi, Cambiaghi, Rowe (gli ultimi due ora fermi ai box) e Dominguez, sulla trequarti Odgaard, Sulemana e Fabbian, davanti Castro, Dallinga e Immobile, quando sarà totalmente recuperato. Nel Como Fabregas può variare, al netto degli infortuni, Addai, Diao, Kuhn e Rogriguez sulla fasce, Nico Paz, Baturina e Caqueret sulla trequarti e Morata e Douvikas davanti. Facile immaginare i motivi che hanno spinto i due allenatori a puntare sul 4-2-3-1, vista l'abbondanza nei ruoli offensivi.

Insieme a Di Francesco, Sarri, Grosso e Pisacane (e quest'ultimo non sempre) sono gli unici a giocare con quattro difensori nel campionato del 3-5-2 (o 3-4-2-1). Italiano cerca la pressione individuale anche in zone alte del campo e predilige la ricerca immediata della verticalità, sfruttando molto le corsie esterne e riempiendo l'area con chi arriva da dietro. Non è un caso che siano già undici i marcatori dei rossoblù in campionato. Così come non stupisce la doppietta di Pobega a Udine. Il calcio di Fabregas è più sofisticato. Può lavorare molto sulle rotazioni in fase di prima costruzione ma non disdegna la ricerca della profondità, avvicinando i centrocampisti per dilatare le distanze e svuotare la metà campo per i palloni in verticale. Quando Nico Paz è libero di ricevere sulla trequarti, già girato verso la porta, sono dolori seri per gli avversari. A Torino si sono visti anche molti rinvii studiati da parte di Butez per gli esterni offensivi, oltre alla ricerca del terzo uomo con palla avanti, palla indietro e imbucata per l'inserimento in velocità.

Insomma, dietro alle posizioni in classifica di Bologna e Como c'è un grande lavoro di società e allenatori. La speranza è che possano essere l'inizio di un nuovo corso per il nostro calcio e non delle eccezioni in un mare di mediocrità.