LE REAZIONI

Serie A, Dal Pino: "Abbiamo lavorato per il futuro del calcio". Gravina: "Messaggio di speranza"

Serie B, Balata ringrazia Spadafora: "Ricominciare è una grande cosa"

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Il calcio in Italia è pronto a ripartire, ora ci sono anche le date ufficiali. La Serie A ripartirà il 20 giugno, dopo la Coppa Italia, così come la Serie B. "Abbiamo lavorato con coerenza per il bene del calcio e la difesa del suo futuro - ha commentato Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, ringraziando il Ministro Spadafora -. Con questo spirito ripagheremo la passione dei tifosi". "Ricominciare è una gran cosa" ha invece commentato Mauro Balata, presidente della Lega Serie B.

"La ripartenza del calcio rappresenta un messaggio di speranza per tutto il Paese - il commento di Gabriele Gravina, presidente della Figc -. Sono felice e soddisfatto, è un successo che condivido con il Ministro per lo Sport Spadafora e con tutte le componenti federali. Il nostro è un progetto di grande responsabilità perché investe tutto il mondo professionistico di Serie A, B, C e, auspicabilmente, anche la Serie A femminile".

Soddisfatto anche il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri: "Siamo contenti. Ora ci vorrà l'impegno da parte di tutti. Era quello che ci aspettavamo. In caso di nuova positività? Speriamo di no, ora la salute di ognuno di noi è nelle nostre mani. Ci deve essere uno sforzo da parte di tutti. Ero fiducioso, il clima che si respirava era di ottimismo".

Contento, ma non sollevato Damiano Tommasi. Il presidente dell'Aic ha commentato la notizia: "Avere una data certa è di sicuro un passo avanti, ma restano criticità e speriamo di risolverle. Nel pieno dell'epidemia, avevo parlato di uno Zoncolan da scalare: abbiamo superato dei tornanti, ma non siamo ancora in discesa", aggiunge Tommasi, specificando che a pesare sulla ripartenza sono i rischi derivanti dalle modalità di quarantena, in caso di nuove positività.

"Noi - aggiunge Tommasi - vogliamo ripartire in sicurezza. Chi va in campo sono i calciatori, e vogliono capire. Non per mettere paletti o dire no ma per risolvere quel che c'è ancora da chiarire". Le difficoltà di spostamento tra Regioni, i 14 giorni di quarantena, la situazione sospesa del Bologna che si è risolta ma a ridosso di partite "renderebbe impossibile andare in campo" sono le criticità secondo il n.1 dell'Aic, "per le quali siamo ancora sub judice: e poi c'è la questione degli orari delle partite". L'Aic, sottolineando il pericolo infortuni con un ritorno in campo dopo tre mesi di stop, ha chiesto di non giocare alle 16.30, ma al momento l'orario pomeridiano resta.

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