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CORSA SCUDETTO

Scudetto al rallentatore: Milan e Inter ammaccate verso il derby

I rossoneri recriminano per gli errori arbitrali, ma hanno perso lucidità e freschezza. I nerazzurri sembrano involuti e non segnano più. E ora può fare paura anche la Juve

26 Feb 2022 - 09:24

Più che una corsa scudetto, pare una passeggiata, e pure a passo molto lento. Milano si è afflosciata, ingarbugliata dentro una paura di essere lì, un po' stanca, certamente depressa. Milan e Inter non si inseguono nemmeno più. Semmai si guardano da una distanza ravvicinata che non si allunga e non si accorcia, elastico rotto di un campionato che può allungare la lista delle pretendenti al titolo non tanto per meriti altri, ma per demeriti propri. Non è una questione di mani - quella di Udogie, ovviamente -, che pure hanno un peso e peseranno. E non è nemmeno una questione di piedi che finiscono per essere imprecisi. Milan e Inter hanno perso la testa e si vede. 

Di questo passo più che guardare oltre il confine va da sè che tocca preoccuparsi delle retrovie, del Napoli che potrebbe di nuovo agganciare la vetta e della Juve che adesso non è poi così lontana e, se si parla di scudetto, è una cliente scomoda eccome. 

Ma andiamo ai fatti: il bilancio delle ultime quattro partite del Milan non sarebbe nemmeno così male, dato che in fin dei conti Pioli ha raccolto 8 punti su 12 e messo in cascina i tre fondamentali punti del derby. La questione non dovrebbe nemmeno preoccupare troppo se non fosse per il livello delle avversarie affrontate. La Salernitana, ultima in classifica (2-2 in trasferta), e l'Udinese, non esattamente una corazzata e, comunque, una squadra reduce da tre sconfitte filate fuori casa (1-1). E' vero, la gara è stata molto condizionata dall'errore sul gol di mano di Udogie, ma la rete dei friulani è arrivata in fondo a una ventina di minuti di clamoroso dominio bianconero al Meazza. Ora, in una partita si può anche rallentare il ritmo, ma questa tendenza a scendere di giri una volta passato in vantaggio il Milan lo sta pagando caro. E tutto è tranne che un buon segnale. Non basta, perché se gli otto punti delle ultime 4 gare potrebbero pure non essere male (l'Inter ne ha fatti 2!), il punticino raccolto nelle due partite precedenti tra Juve e Spezia sono sufficienti per far scattare un allarme che è largo. 

La consolazione, se di questo si può parlare, è piuttosto che l'Inter sta facendo anche peggio. Due punti, come detto, nelle ultime quattro partite, zero vittorie nelle ultime cinque se si aggiunge la sfida di Champions contro il Liverpool ma, soprattutto, due gol fatti. Due, a fronte di molte conclusioni e, evidentemente, di un gioco confusionario, di un momento di appannamento più mentale che fisico, della paura di non essere più banalmente i più forti e di poter perdere uno scudetto che si pensava acquisito o quasi, certamente inevitabile. Se l'Inter è ancora lì lo deve al Milan, che ha sperperato oltre lo sperperabile. Se l'Inter è caduta in questo stato di trans, la colpa è del Milan, della ferita aperta in un derby dominato e perso. E' un fatto, però, che tra campionato e Champions, i nerazzurri abbiano vinto una sola partita (2-1 faticoso al Venezia in casa) delle ultime sette perdendone tre, quasi la metà. Di questo passo il tesoretto rappresentato dal recupero con il Bologna può finire per essere povero povero. Perché davanti o dietro prima o dopo qualcuno ricomincerà a correre e senza cambio di marcia i guai saranno peggiori di quelli, già evidenti, di oggi. 

Per entrambi, per questa Milano afflosciata, il punto di svolta potrebbe essere di nuovo il derby. Martedì, in Coppa Italia, ci si gioca una bella fetta di finale. E si capirà forse chi, tra i due malati, è più vicino a una guarigione da scudetto...

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